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Cultura

Ex studente del liceo Manzoni vince il Premio Cimitile 2021

Quando il presidente della Fondazione Cimitile, Felice Napoletano, ha telefonato per comunicargli la bella notizia, ha pensato ad uno scherzo. Eppure le carte in tavola per poter sperare nella vittoria le aveva tutte. Gabriele Discetti, classe ‘92 ed ex studente del liceo Manzoni di Caserta, è il vincitore del Premio Cimitile 2021 nella sezione inediti. La consegna del Campanile d’argento - il riconoscimento della rassegna nazionale ormai giunta alla sua XXVI edizione - è in programma per sabato 18 settembre.

Siamo nella Londra del nuovo millennio e Habil, di origini siriane, è figlio di un’immigrata. Basta questo per definire “Figli della libertà” (questo il titolo del romanzo vincitore) storia attuale. Il romanzo di Gabriele Discetti è arrivato in libreria e su tutte le piattaforme online qualche giorno prima delle devastanti immagini afghane: «Ho scritto “Figli della libertà” con l’intento di parlare di tematiche importanti che fanno parte della nostra quotidianità - spiega - Certamente la pandemia ha spostato la nostra attenzione su altri problemi, ma quella dell’immigrazione è una questione sempre presente e pressante. Le immagini dell’Afghanistan ci hanno fatto risvegliare e ritornare alla mente argomenti mai affrontati seriamente dalla politica italiana». Due anni fa il giovane autore aveva già mostrato al mondo dell’editoria e ai lettori, la sua sensibilità verso tali temi. “Figli della libertà”, infatti, arriva dopo l’esordio con “Il bordo del deserto”, la storia del piccolo Sahil costretto a vivere la guerra in Siria.

Con “Figli della libertà” l’autore vuole ispirare i lettori a profonde riflessioni: «Il lettore può essere coinvolto nelle vicende di Habil, che si intrecciano con gli argomenti suddetti, ma senza sentire il protagonista come una persona lontana da sé - spiega - La madre lettrice può vederci un figlio, un ragazzo può scorgere pezzi della propria vita, un immigrato può addirittura intravedere la propria storia. Nella pagine del romanzo c’è anche molto di me - continua- Io stesso posso definirmi un immigrato, con le dovute precisazioni poiché sono stato molto fortunato». L’autore, infatti, originario di Napoli, è cresciuto a Caserta e, dopo gli studi, si è trasferito a Legnano: «Ho avuto la possibilità di restare in Italia, di partire già con un lavoro a tempo indeterminato e soprattutto sono stato accolto da una comunità che nonostante i 770 km di distanza mi ha fatto sentire a casa fin dal primo momento. La consegna del Campanile d’argento il 18 settembre 2021 vuol dire molto per me - continua - La mia opera è stata scelta da una giuria qualificata che ha giudicato il mio romanzo degno di ricevere tale merito. Significa potersi finalmente definire scrittore. È un primo, ma lunghissimo, passo in avanti. Spero - conclude - di poter ritornare a Cimitile con un ricco bagaglio di esperienze e una prospera carriera letteraria».

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