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Coldiretti in campo per la "Prima giornata Nazionale della Carne"

Caserta - Sono oltre il 90% gli italiani che consumano carne in modo equilibrato, non rinunciando alle proprietà uniche di questo tipo di alimento, eppure, grazie ad infondate campagne diffamatorie, i consumi di carne in Italia sono crollati nel...

Sono oltre il 90% gli italiani che consumano carne in modo equilibrato, non rinunciando alle proprietà uniche di questo tipo di alimento, eppure, grazie ad infondate campagne diffamatorie, i consumi di carne in Italia sono crollati nel corso dell’ultimo anno. Coldiretti Caserta è scesa in campo stamane, in Piazzo Aldo Moro (giardinetti di Corso Trieste) in occasione della “Prima giornata nazionale della carne”, per promuovere il consumo equilibrato di carne, ricca di nutrienti come le proteine, il ferro e altre vitamine (B2, B12) scarsamente disponibili in alimenti di tipo vegetale. Ai tantissimi cittadini e allevatori convenuti, sono stati offerti assaggi di carne bovina (razza marchigiana) e carne di bufala, preparate secondo diverse ricette della tradizione locale. Una mega-grigliata di salsicce ed hamburger ha fatto da contorno alle spiegazioni dei cuochi delle 3 aziende (Fattoria Carpineto, Fattoria Della Rocca e Buffalo Beef) che hanno preparato i prodotti sul posto, tutte associate all’Associazione Regionale Allevatori Campani, e pertanto dotate di un sistema di controlli funzionali delle produzioni zootecniche. “Siamo qui per ridare la giusta dignità ad un prodotto principe della dieta mediterranea, ingiustamente diffamato nel corso dell’ultimo anno, che è vittima non solo della diminuzione dei consumi ma anche dell’importazione selvaggia che oggi porta sulle nostre tavole il 40% di carne bovina estera” – spiega il Presidente di Coldiretti Caserta Tommaso De Simone. “Vi è una concorrenza sleale da parte delle carni importate a basso costo, comunitarie ed extracomunitarie, prive dei valori di sicurezza e qualità, che mette in ginocchio l’intero comparto made in Italy e i posti di lavoro dell’intera filiera. Solo in provincia di Caserta stiamo parlando di 1.600 allevamenti da carne con oltre 43.000 capi di bestiame.” – gli fa eco il Direttore Angelo Milo.

In particolare, l’AIA e quindi l’Associazione Regionale Allevatori, con il lavoro di tenuta dei libri genealogici delle razze in selezione è la base per costruire un sistema zootecnico competitivo ed efficiente con cui rifornire la filiera agroalimentare locale e nazionale di carne tracciabile e di ottima qualità.

Nel corso della manifestazione sono state raccolte centinaia di firme per chiedere l’inserimento obbligatorio in etichetta dell’origine della materia prima che saranno presentate al Consiglio dei Ministri.

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