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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

"Così doveva morire Zara". E l'ex sindaco si commuove in tribunale

Il pentito racconta il piano decretato dal capoclan Michele Zagaria

Ha sentito in aula il collaboratore di giustizia parlare del piano che stavano organizzando per ucciderlo e non è riuscito a trattenere le lacrime. E’ quanto accaduto questa mattina in tribunale all’ex sindaco di Casapesenna Giovanni Zara, persona offesa nel processo a carico di un altro sindaco del paese del capoclan Michele Zagaria, Fortunato.

Oggi, davanti alla II sezione collegio C (presidente Francica), il pentito Michele Barone ha ripercorso le tappe del mandato ricevuto da Michele Zagaria per simulare un grave incidente automobilistico a carico dell’ex sindaco Giovanni Zara. Il pentito ne ha descritto la causale e come il piano poi svanì per la pubblicazione di alcuni articoli di stampa che avrebbero poi inevitabilmente fatto risalire a loro come veri autori della morte. Alle parole del pentito, l’ex sindaco Zara si è commosso, consolato da alcuni presenti.

"Non agimmo più perché Zara - ha spiegato Barone - probabilmente durante un comizio per le elezioni convocate dopo la sua caduta, fece alcune dichiarazioni contro alcuni consiglieri comunali che lo avevano sfiduciato, dicendo che erano guidati dal clan Zagaria; uscirono così degli articoli di stampa e lui divenne noto, sicché fu impossibile portare a termine l'azione; la stessa sarebbe stata immediatamente ricondotta a noi". Pesanti le accuse confermate da Barone a carico dell'ex sindaco Fortunato Zagaria, primo cittadino di Casapesenna per due mandati, sia prima che dopo la breve parentesi Zara, di cui peraltro fu vice-sindaco; secondo la Dda fu proprio il boss a volerlo a fianco a Zara per piegare quest'ultimo ai voleri della cosca. Nel 2010 Fortunato Zagaria fu arrestato mentre era in carica proprio in seguito alla denuncia di Zara. "Fortunato Zagaria - ha detto Barone - era il sindaco di Michele Zagaria presso il Comune di Casapesenna". Nel corso del processo, a Fortunata Zagaria è stato contestato anche il reato di concorso esterno in camorra. In relazione poi alle elezione di Zara, avvenuta nel 2008, Barone dice di saperne poco circa l'eventuale controllo del clan. "Io ero in carcere - ha riferito - ma presumo che il clan fosse d'accordo sul nome di Zara perché non si poteva muovere nulla a Casapesenna senza il volere di Zagaria. Ma Zara, una volta eletto, cominciò a mettersi contro il clan per cui doveva essere punito".

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