rotate-mobile
Cronaca Casapesenna

CAMORRA "Zio Peppe si è pentito a zio Michele"

L’intercettazione choc tra mamma e figlia: “Secondo me è stato lui…”

I sospetti dei parenti sono tutti su di lui. Per i suoi familiari Giuseppe Inquieto, arrestato ieri nell'ambito dell'operazione Transilvania, si sarebbe "venduto" il boss Michele Zagaria, all'epoca latitante, per 40mila euro. In particolare avrebbe fornito indicazioni alla polizia sul bunker di via Mascagni a Casapesenna, nell'abitazione del fratello Vincenzo Inquieto, dove fu stanata l'ex primula rossa.

IL COSTRUTTORE DI BUNKER

Ma chi è Giuseppe Inquieto? Per il collaboratore di giustizia Generoso Restina è un "abile fabbro" che "si è occupato di tutti i bunker costruiti per coprire la latitanza di Michele Zagaria, nel senso che è stato lui a costruirli". E proprio il rapporto di fiducia instaurato con il capoclan ha portato su di lui i sospetti dei parenti, di Rosaria Massa e Daniela Inquieto, moglie e figlia di Vincenzo Inquieto che effettivamente ospitava il boss.

I SOSPETTI

I sospetti sulla "talpa" emergono all'indomani di un'udienza del processo Medea, in cui figura "un imputato accusato di aver corrotto un poliziotto per farsi consegnare la pen drive trafugata all'interno del bunker di via Mascagni il 7 dicembre 2011", giorno dell'arresto di Michele Zagaria. L'imputato in questione è Orlando Fontana, poi assolto dall'accusa di aver corrotto il poliziotto Oscar Vesevo, per il quale invece da poco si sono concluse le indagini con la Procura che sta valutando il rinvio a giudizio.

IL FRATELLO TRA LUSSO E DONNE DELL'EST

Comunque sia, nell'ambito del processo il pubblico ministero ha prodotto documenti da cui emergeva che la squadra mobile di Napoli aveva ricevuto una "dritta" sul luogo dove si nascondeva Zagaria da una persona il cui nome è rimasto "omissato", ricompensata con 40mila euro, oltre che da Generoso Restina, già vivandiere del boss, e sua moglie Anna Aversano, ricompensati con 10mila euro dal Ministero dell'Interno.

LE INTERCETTAZIONI

E in un'intercettazione del giugno 2017 Rosaria Massa e sua figlia Daniela si confidano i loro sospetti su Giuseppe Inquieto che si fondano sul fatto che "zio Peppe" e sua moglie, Amalia Abate (non indagata nda), dopo la cattura di Zagaria "con me non vogliono avere nessun rapporto", rivela Rosaria. Una circostanza che "a me fa capire qualcosa di brutto". Rapporti che non si sono interrotti solo con Rosaria Massa ma anche con altri "a dire levatevi, levatevi da vicino a questi", dice ancora la donna.

NELLA LETTERA SPUNTA IL NOME DI NICOLA

Poi i riferimenti si fanno più espliciti in altre intercettazioni. "Sta parlando, Sandro sta parlando", dice Rosaria Massa intercettata in ambientale in macchina. La figlia Daniela risponde: "Mo vediamo se si vende a Inquieto Giuseppe". "Se se la scansa mo c'è qualcosa che non va - dice Rosaria - Perchè questo era il fratello". Infine Daniela Inquieto dice che "Zio Peppe si è pentito a zio Michele", intercettata in auto con l'ex fidanzato Nicola. 

Intercettazioni che assumono fonte di prova per comprendere il rapporto fiduciario tra Giuseppe Inquieto ed il boss ma che, ad avviso del giudice, non consentono di chiarire se sia stato o meno Giuseppe Inquieto a fornire indicazioni sul nascondiglio di Zagaria.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

CAMORRA "Zio Peppe si è pentito a zio Michele"

CasertaNews è in caricamento