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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Zagaria contro il figlio di Sandokan: "Non voglio essere importunato"

Il capoclan ha preso la parola in video-collegamento dal carcere de L'Aquila: "Se avessi saputo che doveva essere ascoltato lui, non sarei stato presente"

"Se avessi saputo che doveva essere ascoltato Nicola Schiavone non avrei partecipato all'udienza". Lo ha detto il capoclan Michele Zagaria nel corso del processo che lo vede alla sbarra con l'ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria ed il consigliere comunale Luigi Amato, accusati di aver minacciato un altro sindaco di Casapesenna, Giovanni Zara.

In apertura del processo Michele Zagaria, che aveva rinunciato precedentemente a partecipare alle udienze, ha preso la parola dal carcere di L'Aquila. "Avevo rinunciato e sono qui per caso - ha detto - Visto che si trovava qui per caso anche l'avvocato Paolo Di Furia lo nomino come mio difensore di fiducia revocando l'avvocato di ufficio. Comunque visto che sono qui resto per rispetto della corte".

Zagaria mesi fa aveva rinunciato a presenziare al processo, ma oggi, come spiegato dal presidente del collegio giudicante Maria Francica, per “un disguido con il Dap” (Dipartimento amministrazione penitenziaria) si è ritrovato collegato.

Poi Zagaria ha proseguito: "Io non sapevo che oggi doveva essere ascoltato il signor Schiavone. Sono rispettoso delle regole e se lo avessi saputo non avrei partecipato perché non mi va di restare per essere importunato. Ho pensieri strani e voglio capire se lo dovessi sapere prima. Comunque non ho problemi ad ascoltare Nicola Schiavone".

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