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Cronaca Bellona

"Ti devo tagliare la testa". Minaccia con una falce i familiari: arrestata

La donna è finita in carcere. In passato aveva sgozzato un primario del 'Palasciano' di Capua

"Ti devo uccidere". "Ti devo tagliare la testa". "Ti mando al cimitero". Sono state queste le parole proferite da Agnese Di Giovanniantonio, 67enne di Bellona arrestata lo scorso lunedì per violenza aggravata e minacce ai danni dei propri familiari, mentre sventolava una falce estratta dal carrello portaspesa indirizzata verso la nipote 34enne Z. D., il marito 36enne della donna V. B. alla presenza della loro figlioletta di 3 anni.

Un ennesimo gesto di sbilibrio quello compiuto agli inizi del mese di dicembre 2020 che fortunatamente non ha avuto un tragico epilogo. La 67enne in quell'occasione uscì dall'abitazione dei propri familiari a Bellona e sfogó la propria ira su una panchina posta nell'atrio della residenza dei congiunti coperta da cuscini che ridusse ad un ammasso di brandelli. Un atto intimidatorio che spinse le vittime difese dagli avvocati Andrea Di Dario e Maria Celeste Cafaro a denunciare Agnese Di Giovanniantonio presso la stazione carabinieri di Vitulazio.

I militari ricostruirono l'iter di instabilità e persecuzioni che il nucleo familiare subiva già dal settembre 2020. Il motivo di tanto astio della Di Giovanniantonio nei riguardi della propria nipote risiede nella convinzione della 67enne che l'assistenza che la nipote presta nei riguardi del padre dell'arrestata sia a 'scopo di lucro'. La pensione del congiunto secondo Agnese Di Giovanniantonio sarebbe 'rubata' dalla nipote con la scusa dell'assistenza. Un'ossessione che ha portato la 67enne ad appostarsi sotto casa del genitore e della nipote, tutti residenti a Bellona, a minacciarli di morte sia tra le mura domestiche che per strada fino all'escalation di rabbia del dicembre 2020. Agnese Di Giovanniantonio è stata tradotta presso il carcere femminile di Pozzuoli.

La 67enne di Bellona il 30 maggio del 1980 sgozzó nel piazzale antistante il Palasciano di Capua il primario del Reparto di Chirurgia Dario Russo a bordo della sua Fiat 132. Aveva soli 26 anni Agnese Di Giovanniantonio quando si avvicinò alla vettura dell'uomo e con un colpo fulmineo lo colpì alla giugulare con un coltello a doppia lama come quelli in uso ai calzolai. La 'colpa' del Primario di Chirurgia del Palasciano di Capua fu quella di non aver mantenuto la promessa di un impiego presso il plesso ospedaliero per la Di Giovanniantonio. Dopo molti anni di carcere, l'acquisto della libertà non ha modificato le 'abitudini' persecutorie della 67enne tant'é che nel 2014 venne tratta in arresto per atti persecutori nei confronti di un coetaneo di Vitulazio reo di non ricambiare il suo folle amore.

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