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Cronaca

Vincenzo De Luca indagato per falso e truffa

Nel mirino della Procura l'assunzione di quattro suoi autisti

Tegola giudiziaria per Vincenzo De Luca, a pochi giorni dalle elezioni regionali. Il presidente della Regione Campania è indagato dalla Procura di Napoli per falso e truffa. Secondo quanto riferito dal quotidiano la Repubblica il governatore del Pd, in corsa per la riconferma, è accusato di aver favorito i suoi quattro autisti in una inchiesta aperta a ridosso del lockdown e tenuta segreta fino ad oggi.

Per De Luca, che sarebbe già stato interrogato dalla pm Ida Frongillo, i guai sono cominciati dopo un piccolo incidente in auto quando, il 15 settembre 2017, la macchina guidata da Claudio Postiglione (uno degli autisti del governatore, che era a bordo) si schiantò contromano a Salerno contro lo scooter di una ragazza che fortunatamente ne uscì senza conseguenze. Dal sinistro scaturisce l'inchiesta che riguarda i quattro autisti di De Luca che, secondo l'ipotesi dei pm, sarebbero stati promossi dal "feudo" elettorale di Salerno, dove l'attuale governatore campano era sindaco, alla Regione con aumento di qualifica e stipendio. 

I quattro vigili-autisti erano inseriti come membri dello staff delle relazioni istituzionali, pur essendo privi di formazione, curriculum e specializzazioni. Un escamotage che sarebbe servito solo ad innalzare la retribuzione, con una indennità lorda annua di 4.600 euro. Oltre a Postiglione, il trattamento avrebbe riguardato anche i colleghi Gianfranco Baldi, Giuseppe Muro e Giuseppe Polverino. Quattro vigili che, va precisato, non sarebbero indagati e sui quali è in corso la valutazione dei pm.

Ascoltato dal magistrato, il presidente De Luca si sarebbe difeso dicendo di non aver mai violato la legge né di aver sperperato soldi pubblici, nonostante la segnalazione alla Corte dei Conti sulla vicenda. 

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