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Cronaca Casapesenna

Ville di lusso e negozi della "Zagaria family": 5 scelgono l'abbreviato

I fratelli del capoclan e le mogli a processo con due prestanome. In tre si professano innocenti

Ville, negozi ed anche uno studio medico di proprietà della famiglia Zagaria. Hanno scelto il rito abbreviato 5 persone su 8 imputati nel corso dell'udienza preliminare, che si sta celebrando dinanzi al giudice Caputo del tribunale di Napoli.

Hanno chiesto il processo con abbreviato i fratelli del capoclan Pasquale ed Antonio Zagaria, Tiziana Piccolo (moglie di Carmine Zagaria e cognata del boss), Luigi Diana e Marcella Maccariello. Nello stesso processo sono imputati anche Francesca Linetti (moglie di Pasquale Zagaria), Carmine Zagaria e Patrizia Martino (moglie di Antonio Zagaria). 

Nel corso dell'ultima udienza Carmine e Pasquale Zagaria e Tiziana Piccolo si sono sottoposti ad interrogatorio da parte del giudice, ricostruendo le vicende oggetto del processo e professandosi innocenti. Si torna in aula alla fine di gennaio. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Fabio Della Corte, Angelo Raucci e Massimo Garofalo.  

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dal pm della Dda Maurizio Giordano, Antonio Zagaria, dopo aver acquistato un immobile, in via San Marco a Casapesena, ad un prezzo inferiore rispetto a quello reale (circa 370mila euro a fronte di 1 milione di valore) avrebbe intestato fittiziamente ad una coppia di coniugi, precedenti titolari della villa, la titolarità dell'immobile. Inoltre i coniugi Zagaria-Martino, avrebbero anche stipulato un contratto di locazione falso grazie al quale sarebbero risultati gli affittuari dell'abitazione, la cui proprietà era a loro riconducibile.

Stesse accuse anche per Pasquale Zagaria e sua moglie Francesca Linetti che avrebbero attuato lo stesso meccanismo per acquistare un terreno in via don Peppe Diana, su cui poi è stato realizzato un immobile. La titolarità della villa venne assegnata a Marcella Maccariello con la quale Francesca Linetti avrebbe stipulato un falso contratto di locazione. Maccariello che avrebbe a sua volta aperto conti correnti per farsi versare le somme, sia da Linetti sia per uno studio medico, che poi venivano riconsegnate in contanti ai coniugi Zagaria e Linetti.

Carmine Zagaria e Tiziana Piccolo, invece, avrebbero utilizzato i soldi delle attività illecite degli Zagaria per un negozio d'abbigliamento a corso Italia a San Marcellino. Complessivamente gli immobili avevano un valore commerciale di circa 3 milioni di euro.

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