Giallo sulle relazioni della municipale, per la Procura sono false

I vigili urbani di San Felice a Cancello chiamati in aula nel processo a carico del comandante Francesco Scarano, dell'ex sindaco Pasquale De Lucia e di altri manninistratori, dirigenti del Comune ed imprenditori coinvolti nell'inchiesta sulla cattiva gestione della cosa pubblica nella città della Valle.

I caschi bianchi, chiamati in tribunale come testimoni della difesa, hanno chiarito come Scarano abbia assunto il ruolo di comandante durante la sindacatura di Emilio Nuzzo (non indagato) e che suddivise i compiti tra i vari agenti in forza al corpo. Hanno poi assunto un ruolo centrale nell'udienza i lavori per la realizzazione di uno spartitraffico in piazza Giovanni XXIII, affidati alla ditta Dragone, oggetto di un sopralluogo da parte dei vigili per la mancata segnalazione del cantiere. I vigili, però, non hanno saputo dare certezza della presenza o meno dell'ex vicesindaco Francesco Petrone che avrebbe rassicurato gli agenti, stante l'assenza dei dipendenti della ditta incaricata, sulla messa in sicurezza dei luoghi evitando sanzioni per l'impresa.

Motivo di scontro tra il pm Gerardina Cozzolino ed i difensori è stato determinato dall'acquisizione di alcune relazioni di servizio e dai registri di presenza ritenuti dall'accusa "falsi". Infine per quanto riguarda la questione Todis, sulla cui costruzione Scarano avrebbe chiuso un occhio in cambio dell'assunzione del figlio, in aula è stata ascoltata una dipendente del supermercato, figlia di un funzionario del Comune, che ha confermato il colloquio in due step con l'azienda.

Per la Procura, invece, il secondo colloquio sarebbe servito per favorire l'assunzione dei due giovani e superare un primo colloquio non brillante. Infine nella giornata di oggi sono stati escussi alcuni testi della lista presentata dagli avvocati dei Chersoni. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Pasquale Vigliotti, Federico Simoncelli, Romolo Vignola, Alberto Martucci, Marco Alois e Gabriella Cusano.