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Cronaca Marcianise

Videopoker e bar targati Belforte, sentenza per 12

Sono accusati dell'intestazione di società riconducibili a Mario Russo

Quattro condanne, con pena sospesa, ed 8 dichiarazioni di non luogo a procedere per la prescrizione dei reati. E' stata questa la sentenza emessa dalla seconda sezione, collegio A (presidente Stravino) del tribunale di Santa Maria capua Vetere nei confronti di 12 persone accusate di intestazione fittizia dei beni di Mario Russo, ex cutoliano e ritenuto vicino al clan Belforte di Marcianise.

Il Tribunale ha escluso l'aggravante mafiosa ed ha condannato a due anni, con pena sospesa, Francesco Russo, Antonietta Russo, Giovanni Guarino e Giustina Marino. Sentenza di non luogo a procedere per prescrizione, invece, per Sabina Garofano, Francesco Russo di 38 anni, Giuseppe Russo, Pasquale Esposito, Nicola Vasaturo, Carmela Peluso, Carmine Petriccione e Salvatore Russo. Anche per loro il tribunale sammaritano ha escluso l'aggravante camorristica. 

Tutti furono coinvolti in un'inchiesta su Mario Russo, imprenditore che secondo la Procura avrebbe riciclato in attività commerciali, operanti nel settore delle slot machine nel casertano e nel napoletano ma anche un bar a Milano, i soldi dei Mazzacane. Secondo l'accusa i 12, familiari e soggetti contigui a Russo, avrebbero svolto il ruolo di prestanome, intestandosi diversi beni da bar a società passando per ditte di videogiochi e auto. Ricostruzione smontata nel corso del processo dall'avvocato difensore di tutti i 12 imputati Romolo Vignola

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