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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Estorsioni sul verde pubblico, svelati gli intrecci tra imprenditore e tecnico comunale

Il geometra dell'azienda racconta i rapporti tra la vittima Cicala e l'impiegato Di Rienzo

Il forte legame tra Giancarlo Di Rienzo, dipendente comunale dell'ufficio tecnico del Comune di Santa Maria Capua Vetere, ed Alfredo Cicala, imprenditore taglieggiato dal clan dei Casalesi, e le modalità in cui i due presero accordi sulle gare d'appalto indette dal Comune di Santa Maria Capua Vetere aggiudicate alla ditta Pumaver Srl per la manutenzione del verde cittadino nella città del Foro. Questo in sintesi quanto riferito da Massimiliano Montieri, geometra della Pumaver Srl.

Una testimonianza resa nel corso dell'udienza celebrata dinanzi alla Prima Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale - presidente giudice Sergio Enea - nel processo per le estorsioni in nome e per conto del clan dei Casalesi ai danni della ditta Pumaver attiva nella manutenzione del verde cittadino a Santa Maria Capua Vetere. Sono sotto processo Gianfranco Di Rienzo, Romeo Aversano Stabile, Massimo Vitolo, Antonio Monaco, Mario Tiglio poiché con minaccia consistita nel far valere la forza intimidatrice del clan dei Casalesi fazione Schiavone estorcevano all'imprenditore Alfredo Cicala e conseguentemente alla Pumaver Srl svariate somme di denaro procurandosi così un ingiusto profitto.

Attraverso i proventi estorsivi il clan si creava una provvista per il pagamento degli stipendi agli affiliati e loro familiari assicurando così la sopravvivenza della stessa organizzazione camorristica. Le condotte estorsive furono compiute nel 2004 e di tali condotte ne riferirono i due collaboratori di giustizia Massimo Vitolo nel dicembre 2015 e Antonio Monaco nel febbraio 2016, accertate poi dall'attività investigativa della squadra mobile della Questura di Caserta. I due affiliati al clan dei Casalesi riferirono anche sulla figura di Gianfranco Di Rienzo.

Il legame del clan dei Casalesi con il Comune sammaritano era proprio il dipendente dell'ufficio tecnico della città del Foro che forniva al clan notizie sui lavori che venivano affidati al Comune ma anche ai privati di cui aveva conoscenza proprio perché lavorava presso il comune. Secondo le dichiarazioni rese dai pentiti, i principali contatti Di Rienzo li aveva con Antonio Monaco capozona a Santa Maria Capua Vetere per il clan dei Casalesi o, a seconda delle vicende giudiziarie degli affiliati, anche con Mario Tiglio. A seguito delle notizie fornite dal dipendente comunale il clan provvedeva a richiedere la tangente ai vari imprenditori che realizzavano i lavori o che comunque ne erano affidatari.

Alla Pumaver Srl che all'epoca dei fatti vinse una gara di appalto con il comune sammaritano dal 2004 al 2009 vennero richieste le canoniche tangenti in occasioni delle festività pari a 5000 euro. Le tangenti Di Rienzo le riceveva nelle mani dell'impresa aggiudicatrice l'appalto e le consegnava o a Di Monaco o a Tiglio. Dalle intercettazioni telefoniche emerge il particolare legame tra il tecnico comunale e Alfredo Cicala di Melito pluripregiugicato, affiliato al clan Di Lauro, ex sindaco di Melito tratto in arresto nel 2012 per associazione a delinquere di tipo mafioso amministratore di diverse società operanti nel verde pubblico chiuse a seguito di interdittiva antimafia, alcune fittiziamente intestate al figlio Raffaele come la CR.Verde Srl.

Sulla natura del legame tra Di Rienzo e Cicala ne ha reso testimonianza il geometra Massimiliano Montieri chiarendo i rapporti interni con la Pumaver. Si è accertato che agli inizi del 2000 Alfredo Cicala collaborava con la Pumaver nei lavori con la manutenzione del verde cittadino, ditta di cui era amministratore Gaetano Morrone che si avvaleva della collaborazione di Cicala data la sua inesperienza nel settore del verde urbano assumendo poi Cicala presso la Pumaver nel 2010. Una assunzione 'miracolosa' in vista della seconda aggiudicazione dell'appalto del verde pubblico a Santa Maria Capua Vetere dal 2010 al 2015. Appalto che si aggiudicò la società del figlio Raffaele Cicala.

Il geometra ha poi riferito di non esser a conoscenza delle condotte estorsive ai danni di Cicala né che conoscesse gli ulteriori imputati. Il processo riprenderà nella seconda settimana del mese di maggio per l'escussione di ulteriori testi. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe De Lucia, Carlo De Stavola, Rocco Trombetti, Paolo Di Furia, Mauro Iodice, Domenico Esposito, Patrizia Sebastianelli.

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