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Cronaca Casapesenna

I lavori nel regno di Zagaria affidati agli Schiavone, il boss fa annullare la gara

I verbali del figlio di Sandokan: "A Casapesenna era Michele Zagaria che doveva far vincere le gare d'appalto"

Un appalto per lavori pubblici vinto da una ditta legata agli Schiavone, di cui era titolare il cugino omonimo di Nicola Schiavone, a Casapesenna, nel "regno" di Michele Zagaria. Fu questo uno dei motivi che inasprirono i rapporti tra Nicola Schiavone figlio di Sandokan e Michele "Capastorta".

A parlarne è lo stesso Nicola Schiavone, oggi collaboratore di giustizia, in alcuni verbali che il pm della Dda Maurizio Giordano intende far acquisire nel processo a carico di Michele Zagaria e dell'ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria per le minacce ad un altro sindaco, Gianni Zara, che non era un politico "a disposizione" della camorra.

Tutto accadde nel 2006 quando il comune di Casapesenna aveva indetto una gara per lavori a cui partecipò la ditta di Nicola Schiavone, 40 anni e cugino omonimo del collaboratore di giustizia. "Ovviamente la sua partecipazione non era finalizzata alla vittoria - racconta Schiavone ai magistrati - perché a Casapesenna era Michele Zagaria che doveva far vincere le gare d'appalto". L'impresa degli Schiavone, che partecipò in maniera "fortuita", si aggiudicò l'appalto.

A quel punto "Michele Zagaria mandò un'imbasciata a Sebastiano Panaro "camardone" affiché mi facesse sapere ciò che si era verificato". La richiesta di Capastorta era chiara: "convincere Nicola Schiavone a rinunciare alla fara così da far aggiudicare la gara al secondo che era un'impresa di sua fiducia. Di fronte a questa proposta io ritenni di non dare seguito - prosegue Schiavone jr. - In quel periodo i mieri rapporti con Michele Zagaria erano deteriorati ed io ritenni di operare questa scelta facendogli sapere che Nicola Schiavone non doveva recedere. Decisi di fare ciò per una duplice questione: la prima che il vincitore era uno Schiavone e sarebbe stato disdicevole fargli rinunciare ad una gara a Casapesenna in quanto la gente avrebbe pensato che Michele Zagaria mi avesse convinto a recedere, la seconda era dovuta al fatto che io avevo dato a Michele Zagaria la disponibilità per l'effettiva realizzazione dei lavori da parte di imprese che lui avrebbe scelto purché, però, Nicola Schiavone rimanesse formale aggidicatario".

Zagaria non accettò ed a quel punto "intervenne direttamente sul Comune facendo annullare l'aggiudicazione della gara". Il racconto del collaboratore di giustizia trova riscontro negli atti acquisiti in Comune con l'esclusione della Modrer di Isidoro Schiavone (fratello di Nicola e cugino del figlio di Sandokan) in un primo momento "aggiudicataria" e l'aggiudicazione alla Serena Costruzioni srl, oggi in liquidazione. 

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