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Cronaca Sant'Arpino

Panchina rossa vandalizzata, le associazioni: "Gesto vile ai danni del simbolo della lotta contro le violenze"

La responsabile dello Sportello Antiviolenza: "Si sposti in una zona visibile a tutti"

Vandalizzata la panchina simbolo dell'antiviolenza. Subito dopo l'azione di alcuni vandali che hanno danneggiato la panchina rossa situata in piazza Salvo D’Acquisto a Sant'Arpino, le associazioni Noi Voci di Donne, presieduta da Pina Farina, Noi Donne Prima Di Tutto, presieduta da Iolanda Boerio, e A.M.I., presieduta da Daniela Mascia, hanno condannato l'atto con dure parole. "Un gesto vile quello ai danni del simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, che aggiunge un elemento in più ad una situazione già difficile connotata da episodi di continua violenza. Questo gesto dipinge, con toni ancora più accesi, uno scenario che necessita di un duro lavoro per poter liberare definitivamente le donne da una vera e propria piaga sociale".

Iolanda Boerio, responsabile dello sportello antiviolenza santarpinese, ha dichiarato: "Il danneggiamento della panchina rossa rappresenta un atto vandalico, che si distingue per ovvie ragioni da quello criminale compiuto direttamente sulle vittime, ma non per questo è meno importante. Si tratta di azioni spesso compiute da giovanissimi, che evidenziano una scarsa presenza delle famiglie talvolta assenti a causa di difficoltà economico-sociali. È fondamentale in questo periodo particolarmente difficile, che le istituzioni forniscano ai ragazzi sostegno, formazione e attività di sensibilizzazione. La politica non può limitarsi alla sola demagogia, ma deve garantire un impegno concreto".

E ancora: "In merito alla panchina rossa invitiamo l'amministrazione a spostarla, collocandola in un posto dove sia visibile da tutti, affinché non se ne parli esclusivamente quando si registra una nuova tragedia o un altro atto vandalico. Inoltre, invitiamo l'amministrazione comunale ad agire con fatti e non parole, inserendo per esempio nel bilancio un piccolo budget che possa dare la possibilità alle donne che denunciano di sostenersi. Un contributo, oltre al reddito di libertà garantito dallo Stato, che invoglia le vittime a denunciare soprattutto quando hanno dei figli a carico".

La Boerio conclude: "Infine, da capogruppo di Progetto per Sant'Arpino mi auguro che l'amministrazione non si trinceri nuovamente in un silenzio ed un immobilismo assoluto, visto l'atteggiamento di totale inerzia rispetto alle nostre proposte di confronto su questioni di fondamentale importanza per la nostra comunità."

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