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Cronaca Aversa

Vacanza a Capri per 'sbloccare' la patente: svolta per funzionaria motorizzazione

La Cassazione accoglie il suo ricorso e dispone il Riesame bis per la revoca degli arresti

E' stata indagata per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio e il tribunale del Riesame di Napoli lo scorso 17 febbraio ha confermato gli arresti domiciliari ma R.M., 58 anni di Aversa, pubblico funzionario della Motorizzazione Civile di Napoli, ha ottenuto dalla Cassazione una nuova verifica del tribunale per le esigenze cautelari visto che la Suprema Corte non ritiene che possano esserci pericoli di reiterazione del reato. 

La donna avrebbe commesso il reato dal marzo 2019 all'ottobre 2019. Si contesta all'indagata di avere, nella qualità di pubblico funzionario della Motorizzazione Civile di Napoli, responsabile dell'area veicoli, rilasciato indebitamente un duplicato della patente a favore di un'altra donna, alla quale il documento di guida era stato sospeso per due anni nel 2017 a seguito dell'accertamento della commissione del reato di guida in stato di ebrezza. A fronte del compimento dell'atto contrario ai doveri di ufficio, la funzionaria avrebbe ricevuto da un intermediario il pagamento di un soggiorno di quattro notti presso l'Hotel Quisisana di Capri a favore di una coppia di giovani sposi a lei molto vicina, del valore di circa 1.250 euro.

Dopo quanto accaduto l'indagata è sottoposta a procedimento disciplinare ed è stata trasferita presso gli uffici periferici di Benevento. Per la Cassazione quindi bisogna 'rivedere' le esigenze cautelari con il ricorso che è dunque fondato, "limitatamente alla sussistenza delle esigenze cautelari".

Di certo non si può non contestare i gravi indizi di colpevolezza perché "dalle intercettazioni e dagli esiti del monitoraggio tecnico emergono pacificamente i gravi indizi di colpevolezza" anche perché "dalle conversazioni intercettate", emerge "uno stretto collegamento tra il pagamento di tale soggiorno e i favori che l'altra persona coinvolta aveva ricevuto dall'indagata (si vedano le conversazioni nel corso delle quali il predetto fa presente ai complici di avere personalmente pagato l'albergo e quattro cene a Capri, ovvero le conversazioni, nel corso delle quali gli sposi contattano direttamente la persona coinvolta per avere la conferma che "è tutto pagato".

Il ricorso merita, invece, accoglimento quanto al profilo relativo alle esigenze cautelari. Per il giudice infatti "appare incongruamente motivata l'affermata sussistenza di un pericolo di reiterazione, quest'ultimo peraltro improbabile visto che il nuovo incarico sarebbe plausibilmente inidoneo ad ingenerare altre analoghe problematiche corruttive". L'ordinanza deve, pertanto, essere annullata, limitatamente alle esigenze cautelari, con rinvio per nuovo giudizio sul punto al Tribunale di Napoli competente.

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