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Cronaca Casal di Principe

Soldi a strozzo al cugino dei ras degli Schiavone: "Usura su prestito da 600mila euro"

Franco Bianco parla in aula nel processo alla mafia di Eraclea. Buonanno furioso con l'imprenditore pentito: "Non ha mai voluto lavorare"

Il cugino di Cesare ed Augusto Bianco, elementi di spicco della fazione Schiavone, "vittima" dell'usura della cellula veneta del clan. E' quanto ha confermato Franco Bianco, imprenditore oggi collaboratore di giustizia, nel corso del processo all'aula bunker di Venezia a carico del gruppo dei Casalesi di Eraclea guidato da Luciano Donadio

Prestiti a strozzo per 600mila euro

Nel corso dell'esame del pm della Dda di Venezia, Bianco ha di fatto confermato le dichiarazioni rese agli organi inquirenti nel 2012, della sua conoscenza con Donadio sin da quando erano bambini. Secondo Bianco "la liquidità di Donadio e Raffaele Buonanno era evidente anche dall'attività usuraria che svolgevano con Michele Pezone di Aversa e che io e Basile (Antonio nda) abbiamo avuto modo di appurare in prima persona a causa di 4 prestiti ricevuti dal 2003 al 2004". Si tratta di dazioni di denaro per un ammontare complessivo di circa 600mila euro con un tasso usuraio tra il 5 ed il 10%.

Donadio e Buonanno intermediari dell'usuraio

"Sia Buonanno che Donadio non hanno mai affermato di svolgere l'attività usuraria in prima persona ma si sono sempre posti come intermediari di un loro amico che era in grado di fare queste 'cortesie'. Ciò è spiegabile con il fatto che per i Casalesi l'attività usuraria è ritenuta oltremodo disdicevole". In realtà, secondo la versione di Bianco, "Donadio e Buonanno erano strettamente associati con Pezone nel giro di usura".

Il boss paga auto 40mila euro in contanti

Tra le circostanze riferite da Bianco anche l'acquisto da Antonio Basile di una Bmw 530 da parte di Donadio che "aprì il cassetto ed estrasse una mazzetta di denaro consegnando 40mila euro in contanti a Basile". 

La rabbia di Buonanno: "Non ha mai voluto lavorare"

Le dichiarazioni di Bianco hanno fatto infuriare Buonanno che ha interrotto il collaboratore di giustizia per rendere dichiarazioni spontanee, accusando Bianco di non aver mai voluto lavorare e per i suoi legami con il clan con la moglie mandata a fare le pulizie nella casa dove era ospitato l'allora latitante Massimo Russo, alias Paperino. 

Si torna in aula la prossima settimana quando è attesa la testimonianza del perito della Procura che ha ricostruito la galassia imprenditoriale di Donadio. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Brollo, Stellato, Antonio Forza, Stefania Pattarello e Gentilini.

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