Commerciante nella morsa dell'usura: i carabinieri svelano le indagini al processo
Alla sbarra ci sono 8 persone accusate dei prestiti "a strozzo" alla titolare di una ricevitoria
I carabinieri in aula nel processo ad 8 persone accusate di usura per aver prestato "a strozzo" soldi ad una commerciante di Maddaloni finita in un vero e proprio vortice dal quale non riusciva ad uscire.
Stamattina nel corso dell'udienza celebrata al tribunale di Santa Maria Capua Vetere - dinanzi al collegio presieduto dal giudice Roberto Donatiello - è stato ascoltato il capitano dei carabinieri che ha coordinato le indagini. L'ufficiale ha riepilogato i diversi prestiti ed i tassi di interesse applicati dai presunti strozzini. Il processo è stato, dunque, rinviato alla fine di febbraio quando in aula si presenterà un altro ufficiale dei carabinieri che materialmente effettuò le attività d'indagine tra intercettazioni ed appostamenti.
I fatti di cui al processo risalgono al 2011 quando la titolare di una ricevitoria di Maddaloni finì in una spirale di prestiti a cui non riusciva a far fronte per gli elevati tassi d'interesse. Per saldare i debiti la donna si rivolse ad altre persone che a loro volta richiedevano tassi elevati per la restituzione. Secondo gli inquirenti l’importo complessivamente ricevuto in prestito dalla donna ammonta a circa 100.000 euro, mentre la somma restituita in soli sei mesi è risultata pari al doppio.
Con questa accusa sono finiti alla sbarra Tommaso Giglio e Costanza Orso, titolari di una gioielleria; Lorenzo Vinciguerra, commerciante; Luigi Marciano e Giuseppe Fedele. La vittima ed un suo dipendente si sono costituiti parte civile al processo con gli avvocati Gianluca Giordano ed Andrea Balletta.