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Cronaca

Prestiti usurai all'amico in difficoltà: chiesti 4 anni e 4 mesi per l'imprenditore ittico

La vittima aveva bisogno di liquidità per organizzare eventi ma il lockdown lo ha travolto

Una richiesta di condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione per Luigi P., 30 anni di Caserta, imprenditore nel campo ittico ritenuto responsabile dei reati di usura ed estorsione (consumata e tentata) ai danni di un imprenditore di Caserta, P. D. M. operante nell'organizzazione di eventi e spettacoli. E’ quanto richiesto dal pubblico ministero Oriana Zona nella requisitoria nell'ambito del processo celebrato con rito abbreviato dinanzi al gup Ivana Salvatore del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Luigi P., difeso dagli avvocati Alfonso Iovino e Carlo Ercolino, venne tratto in arresto il primo aprile di quest’anno dalla guardia di finanza di Caserta a seguito di una attività di indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che, mediante l'ausilio di intercettazioni ed appostamenti, disvelò l'esistenza di un debito intercorrente tra l'imprenditore ittico e l'organizzatore di eventi originariamente di 10.000 euro e poi lievitato per effetto di interessi usurai a 190.000 euro.

Secondo quanto denunciato alle fiamme gialle casertane P. D. M, assistito dai legali Gianluca Giordano e Andrea Valletta, nel novembre 2019 per far fronte ad impellenti necessità finanziarie legate alla sua attività, non riuscendo più a rivolgersi agli istituti di credito si rivolse al facoltoso amico storico Luigi P. per avere un aiuto finanziario confidando poi di poter rimborsare quanto richiesto in breve tempo grazie alla programmazione degli eventi 2020.

Inizialmente venne corrisposta da Luigi P. all'amico in difficoltà una somma di 10.000 euro con la promessa di restituzione di 15.000 euro da versare nel mese successivo con l'applicazione di un tasso di interesse usuraio secondo la pubblica accusa pari al 600%. Per effetto del lockdown l'organizzatore di eventi non riuscì a saldare il debito contratto con l'amico e da qui le pretese di quest'ultimo a che gli venisse corrisposto altro denaro a titolo di interesse per compensare i ritardi nei pagamenti dovuti. Ciò fece lievitare il quantum dovuto a distanza di un anno dalla prima e unica dazione a 190.000 euro. I numerosi ritardi del debitore secondo le ricostruzioni degli inquirenti spinsero l'imprenditore ittico ad assumere atteggiamenti intimidatori nei confronti della vittima e dei suoi congiunti. Le svariate richieste di riscossione della somma dovuta portarono P. D. M a racimolare tra amici e parenti la somma di 70.000 euro per fronteggiare il debito di 190.000 euro. Le pressioni continue però spinsero l'organizzatore di eventi alla denuncia presso il comando provinciale della guardia di finanza di Caserta.

L'attività investigativa dei finanzieri trovò dei primi riscontri nelle dichiarazioni rese dalla vittima omnicomprensiva della ricostruzione del prestito con l'applicazione di un tasso di interesse arrivato al 2500% con la previsione poi di un piano di ammortamento mediante consegna di 1000 euro al mese per 10 anni. Luigi P., attualmente ristretto in regime di detenzione domiciliare, in sede di interrogatorio di garanzia chiarì la sua posizione negando gli addebiti contestatigli ed ammettendo un lungo rapporto di amicizia intercorrente con la vittima. I difensori di Luigi P. nelle loro arringhe hanno richiesto l'assoluzione. Il giudice sammaritano si è riservato e la sentenza è attesa per entro fine mese.

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