Uccisi nell'agguato di camorra dopo la cena al ristorante: condannato
La Cassazione conferma il verdetto per Mercurio per il duplice omicidio di Garofalo e Cirullo
Confermata la condanna a carico di Guido Mercurio, 76 anni di Villa Literno, accusato di aver preso parte al duplice omicidio di Angelo Garofalo e Gennaro Cirullo avvenuto nel dicembre del 1980 nella guerra tra il clan dei Casalesi e gli ex Cutoliani.
La Corte di Cassazione ha validato il verdetto pronunciato dai giudici d'Appello che avevano condannato Mercurio ed assolto l'altro imputato. Ad accusare il 76enne liternese i collaboratori di giustizia Carmine Schiavone e Luigi Diana ritenuti credibili dai giudici d'Appello.
In particolare le propalazioni rese dai due pentiti sono state considerate "sovrapponibili, disinteressate, geneticamente autonome e non sorrette da intendimenti calunniatori". Diana ha anche confermato che le vittime erano state invitate ad una cena, svolta a Licola, evidenziando cosa avessero mangiato oltre a riferire i punti in cui i colpi fatali vennero esplosi (alla testa ed al collo). Circostanze confermate in sede di autopsia.
I collaboratori hanno inoltre ribadito il movente del duplice delitto dettato dalla necessità avvertita dal clan dei Casalesi "di contenere le mire espansionistiche dei cutoliani". I corpi di Garofalo e Cirullo vennero ritrovati in un'auto abbandonata nei pressi di Lago Patria. La Cassazione ha anche respinto la richiesta delle attenuanti generiche. Il ricorso è stato così dichiarato inammissibile con Mercurio che è stato condannato in via definitiva.