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Cronaca Succivo

Truffa e spari per il concorso nella finanza: appuntato condannato

La Cassazione ha respinto il ricorso del militare. Vittima del raggiro un nipote minacciato con la pistola

Si è fatto consegnare circa 31mila euro da tre giovani con la promessa di fargli passare il concorso per l'arruolamento nella Guardia di Finanza. Per questo motivo è stato condannato in via definitiva Salvatore P., 47enne di Succivo, appuntato delle fiamme gialle ed in servizio presso il Centro di reclutamento di Roma.

La Sesta Sezione della Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Stefano Mogini, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall'imputato confermando la sentenza di condanna pronunciata dalla Corte d'Appello di Napoli per i reali di millantato credito, aggravato dall'abuso di potere derivante dalla propria qualifica, e di truffa aggravata dalla posizione rivestita.

Il 47enne ha truffato il nipote ed altri due ragazzi ed ha minacciato il congiunto con la pistola d'ordinanza quando il parente, escluso dal concorso, ha preteso la restituzione dei soldi. In tale circostanza il finanziere ha puntato la pistola in faccia al parente e premuto il grilletto con il colpo che, solo grazie all'intervento di una terza persona, veniva deviato. 

Interessanti i motivi del ricorso dinanzi alla Suprema Corte. Il finanziere condannato ha ammesso l'esistenza di un maresciallo "corruttibile" sostenendo il suo ruolo di mera mediazione tra i ragazzi che volevano entrare a far parte del corpo e l'ufficiale.  

Il 47enne è stato condannato dalla Cassazione al pagamento delle spese processuali ed al versamento di 2mila euro in favore della Cassa delle Ammende. 

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