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Cronaca

"Sono il cugino di De Magistris" e truffa un sindacalista

Alla sbarra due presunti parenti del sindaco di Napoli: hanno percepito soldi per villette mai realizzate

Truffa ai danni di un sindacalista napoletano. Per questo motivo sono finiti alla sbarra Fabio ed Antonio De Magistris, ritenuti responsabili, ad avviso della Procura, di aver percepito ingenti somme di denaro per realizzare alcune villette a Policastro, nel salernitano. Costruzioni che non sono mai state edificate.

Stamattina dinanzi al giudice Antonio Riccio, della sezione distaccata di Caserta del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si è assistito all'esame di uno degli imputati, Antonio De Magistris, 46enne napoletano e "cugino di secondo grado", secondo quanto riferito da lui stesso in aula, del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Nel corso dell'interrogatorio De Magistris, titolare di una società che opera nel campo dell'edilizia con sedi anche nel casertano, ha raccontato la vicenda che lo vede coinvolto per la truffa al sindacalista Antonio Marotta. Un esame lungo ed articolato nel corso del quale il presunto parente del primo cittadino della città partenopea ha spiegato come Marotta "aveva acquistato dei terreni a Policastro e si era rivolto a noi per realizzare delle villette rurali (tale era la destinazione d'uso nda) da destinare in un secondo step a villette turistico-ricettive".

L'imputato ha smentito di essere architetto - "ho la maturità scientifica" ha riferito al giudice - nonostante Marotta avesse riferito in denuncia che De Magistris si fosse presentato a lui come architetto della Regione Campania e cugino del sindaco di Napoli - "è mio cugino di secondo grado", ha confermato. Comunque sia, al di là delle parentele, Marotta avrebbe versato soldi per circa 75mila euro, comprensivi della progettazione, della realizzazione dei lavori e del pagamento della ditta incaricata per i lavori.

Lavori mai realizzati. "La prima richiesta di permesso a costruire non è andata a buon fine (a causa del mancato pagamento di 100 euro all'Asl ha fatto notare in aula l'avvocato di parte civile De Micco nda). Poi i tempi si sono allungati eccessivamente", al punto che Marotta ha voluto abbandonare il progetto. Il giudice all'esito dell'escussione ha rinviato per il prosieguo dell'esame dell'imputato alla fine di gennaio.

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