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Cronaca Trentola-Ducenta

Svuotano i conti correnti dei defunti: i soldi trasferiti nei 'paradisi fiscali'

I promotori finanziari arrestati entravano in azione nel giorno stesso del decesso. Gli eredi dei loro ‘clienti’ non hanno più trovato le somme di denaro

Cinici e spietati. E’ il quadro che emerge dagli atti dell’indagine che ha portato all’arresto di due promotori finanziari coinvolti in una inchiesta della Guardia di Finanza di Nola per truffa, riciclaggio e fronti informatiche.

Un’indagine partita nel 2018 quando i familiari di una persona deceduta da pochi giorni scoprirono che il conto corrente del defunto era stato completamente svuotato subito dopo la sua morte.

A quel punto le fiamme gialle guidate dal maggiore Matteo Pio Angelillis iniziano a verificare gli atti e le azioni d’accesso al conto on-line e scoprono la ‘magagna’. Iniziano così lunghi mesi di ricerca dei soldi ed intanto aumenta l’elenco delle vittime (ne saranno decine).

Fin quando il quadro non si chiude con l’arresto dei due promotori finanziari (finiti in carcere) e l’emissioni di altre due ordinanze di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a carico di un dipendente di un istituto di credito e di un 32enne nato a Marcianise ma residente a Trentola.

Quest’ultimo, titolare di una società, avrebbe fatto passare sul conto corrente societario una parte dei soldi sottratti ai defunti che poi sarebbe stati spostati su altri conti correnti, anche in paradisi fiscali difficilmente raggiungibili dalle forze dell’ordine stante l’attuale legislazione.

In totale l’indagine ha svelato un giro d’affari di oltre un milione di euro, anche se solo 400mila euro sono stati sequestrati: una parte del bottino, infatti, è all’estero mentre per diverse contestazioni, i fatti sono stati già prescritti.

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