Dall'integrazione di salari durante la pandemia ai 3 'assenteisti cronici': così è stata scoperta la truffa

Una richiesta anomala di approvazione con delibera di giunta dell'integrazione oraria in piena emergenza Covid (marzo 2020), con la modalità di smart working degli Lsu già ‘fantasma’, fece scattare i sospetti dell'allora segretario Generale del Comune di Casal di Principe Virginia Terranova sulla assenza di un sistema di gestione dei lavoratori utilizzati presso l’Ente. Così è scattata l’indagine che i carabinieri del Norm della compagnia, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, ad indagare 44 persone: 34 lavoratori socialmente utili, 4 dirigenti comunali, il primo cittadino Renato Natale e la sua giunta.

Il sospetto dell'ex segretaria comunale si rivelò fondato e la prima indagine ebbe come riscontro il totale assenteismo di tre Lsu assegnati al comando della polizia municipale guidato dal comandante Maurizio Crotti. Quest’ultimo, a seguito della richiesta  della segretaria, verificò che, nonostante l'espletamento degli ordini di servizio, i tre Lsu, ad un mese dalla segnalazione fatta dal responsabile del personale Enrico Pignata, non si erano presentati.

Nonostante il comandante della polizia locale casalese avesse documentato tale assenza giunse poi una nota del primo cittadino Renato Natale che destinò i tre ‘assenti’ presso il settore Ambiente e Lavori Pubblici alle dipendenze di Vincenzo Cenname. Una mossa che acuì maggiormente i sospetti dell'ex segretaria comunale in merito alla gestione. Furono così richiesti documenti che attestassero in qualche modo l'organigramma degli Lsu impiegati presso l'Ente. Da lì la scoperta, poi acclarata dalle indagini dei militari compendiate dal Sostituto Procuratore di Napoli Nord Giovanni Corona, della totale assenza di ordini di servizio, di un regolamento o disciplinare per la gestione degli LSU, la mancanza di delibere di giunta comunale, l’assenza totale di provvedimenti formali per la concessione dell'integrazione oraria.