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Cronaca Casal di Principe

Risulta presente al lavoro ma viene denunciato in trasferta durante il lockdown

Il lavoratore è stato sorpreso in un comune vicino nonostante le restrizioni e la timbratura che ne attestasse la presenza in Municipio

Una denuncia per aver violato le norme anticovid durante il periodo del lockdown poiché si trovava a Giugliano in Campania nonostante avesse attestato la sua presenza in Comune. È uno dei retroscena dell'inchiesta sulla truffa degli Lsu a Casal di Principe svolta dai carabinieri del Norm di Casal di Principe con il coordinamento dalla Procura di Napoli Nord che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati 44 persone: 34 LSU - di cui 33 destinatari di provvedimenti di sequestro per le somme indebitamente percepite pari a 160.000 euro - 4 dirigenti comunali oltre che al primo cittadino casalese Renato Natale e la sua giunta.

La somma indebitamente percepita pari a 2852 euro per 398 ore di presenze registrate a fronte di 687 ore di integrazione indebitamente pagate fa riferimento a Michele Diana, 63 enne casalese che ha lavorato come Lsu nel settore ambiente e lavori pubblici sino al 31 gennaio 2021 per poi esser stabilizzato ed assunto come dipendente comunale. Per la Procura normanna risponde dei reati di falso, di truffa ai danni dell'Inps e di truffa aggravata in relazione al compenso non dovuto per integrazione oraria mai prestata.

Dal compendio investigativo dei carabinieri è risultato che il 19 marzo 2020, Michele Diana benché risultasse in comune nella fascia oraria 15.30-17.00 è stato deferito in stato di libertà alle 16 dagli agenti della polizia municipale di Giugliano in Campania poiché si trovava in via Pigna durante in lockdown e quindi in violazione delle norme anticovid. Agli agenti giustificò la sua presenza asserendo che si era sposata per acquistare fertilizzanti per le piante quindi per motivi non pertinenti al suo lavoro come Lsu.

Dai riscontri dei militari sulle buste paga di Diana oltre che dalle verifiche delle effettive presenze risultanti dal bagde in possesso al 63enne i militari hanno disvelato il sistematico meccanismo di assenteismo di cui si era reso protagonista il lavoratore in trasferta non autorizzata.

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