rotate-mobile
Cronaca

Banche truffate con gli assegni rubati, smascherata la banda

Quattro persone denunciate per l'indagine condotta dai carabinieri

Quattro persone sono state denunciate e sottoposte a perquisizione domiciliare tra la provincia di Caserta e nel Valdarno aretino da parte dei carabinieri del comando provinciale di Arezzo nell’ambito di una indagine per truffe commesse a carico di privati e banche.

Come riporta ArezzoNotizie, a smascherare la banda sono stati i carabinieri di Levane che sono intervenuti proprio in seguito alla segnalazione arrivata da una banca del territorio. Un raggiro che sarebbe cominciato lo scorso febbraio proseguendo sino al fine maggio.

I quattro truffatori si sarebbero presentati all'interno di filiali bancarie di Levane, Bucine e San Giovanni Valdarno. Qui, esibendo documenti falsi di ottima fattura, riuscivano ad aprire conti correnti sui quali poter effettuare transazioni e negoziare assegni di provenienza furtiva (assegni Fondi a Disposizione, c.d. “FAD” emessi da note Società di Assicurazioni a saldo di indennizzi per sinistri stradali). 

"L’attività criminosa si articolava in questo modo - spiegano i carabinieri - una volta aperto il conto versavano sull’Atm “Evolution” l’assegno incassando il contante attraverso l’uso del bancomat consegnato al momento dell’apertura del conto, approfittando di alcuni tempi tecnici per la verifica dell’assegno da parte della banca".

Un sistema ingegnoso che però è stato scoperto lo scorso 22 maggio quando, su segnalazione della responsabile della filiale di Levane insospettitasi della presenza di un uomo che giorni prima aveva aperto un conto corrente con lo stesso “modus operandi”, sono intervenuti i carabinieri.

"L’Autorità Giudiziaria, condividendo le risultanze investigative della polizia giudiziaria - proseguono dalla comando provinciale dei carabinieri di Arezzo - ha emesso quattro decreti di perquisizione personale nei confronti dei quattro indagati, eseguiti nel Valdarno aretino e nella provincia di Caserta, all’esito dei quali veniva rinvenuta documentazione bancaria di interesse, fotocopie di documenti di identità e moduli CAI per la costatazione amichevole di sinistri stradali, mai avvenuti".

Con ogni probabilità gli assegni erano il compenso di presunti incidenti o danneggiamenti che i quattro fingevano di aver subito. Il danno patrimoniale subìto dai beneficiari degli assegni, dagli istituti di credito e dalle compagnie di assicurazione, al momento non è quantificabile, anche se si aggira indicativamente in alcune decine di migliaia di euro.         

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Banche truffate con gli assegni rubati, smascherata la banda

CasertaNews è in caricamento