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Cronaca

False ricette per intascare i soldi dall'Asl Caserta: chiuse le indagini per 14 persone

Indagata anche l'ex vice sindaco (sorella dell'imprenditore). Funzionario dell'azienda conferma di aver avuto 4mila euro dall'imprenditore Piccirillo per fargli ottenere uno 'sconto' di 250mila euro

La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso le indagini sulla truffa ai danni dell’Asl di Caserta e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio a carico delle 14 persone coinvolte. Tra queste spiccano Pasquale Corvino, 58 anni, di Caserta anche se residente a San Nicola la Strada, imprenditore della sanità privata, già vice sindaco al Comune di Caserta e candidato alle Regionali 2015; e Pasquale Piccirillo, 56 anni di Recale, ma residente a Caserta, imprenditore della sanità privata ed editore di tv e giornali. Con loro sono coinvolti nell’indagine l’ex assessore del Comune di Caserta Mirella Corvino, 59 anni, di Caserta, sorella di Pasquale; Leone Albalonga, 63 anni di Curti; Costantino Cantelli, 40 anni di Casal di Principe; Rosaria Capparelli, 41 anni di Mondragone; Raffaela Di Sivo, 32 anni di Marcianise; Domenico Marrone, 44 anni di Caserta; Maurizio Martucci, 59 anni di Santa Maria Capua Vetere; Franco Mottola, napoletano di 45 anni; Vincenzo Petriccione, 39 anni di Aversa; Francesco Russo, 43 anni di Casal di Principe;  Pietro Schiavone, 40 anni di Mondragone; Anna Sciortino, napoletana di 39 anni. Risultava indagato nell’inchiesta anche un medico di base dia Castel Volturno che, però, è deceduto nel corso delle indagini.

"Se ti fai arrestare per 30 milioni in carcere ti apprezzano"

Ricetta false (o rubate) per chiedere il rimborso all’Asl

Secondo la ricostruzione della Procura, Corvino e Pietro Schiavone avevano messo in piedi un sistema che gli permetteva di avere il rimborso dall’Asl di prestazioni mai effettuate presso il Centro Minerva, il tutto grazie a false ricette mediche, intestate ad ignari pazienti, rilasciate da medici di base compiacenti che venivano corrotti, così come i dipendenti dell’Asl Martucci ed Albalonga che, secondo gli inquirenti, non effettuavano le decurtazioni dei rimborsi per il superamento dei tetti di spesa o per le irregolarità riscontrate nei controlli. In alcuni casi veniva utilizzato anche un ricettario risultato provento di doppio furto ai danni del distretto sanitario di Ischia, per un totale di 24mila ricette circa. E buona parte dei soldi sarebbero stati utilizzati per la campagna elettorale alle Regionali 2015 di Corvino e per le Comunali del 2016 a favore di Mirella Corvino (che per questo risulta indagata).

Quattromila euro al funzionario Asl per risparmiare 250mila euro

A Piccirillo, invece, viene contestato di aver corrotto il dipendente dell’Asl di Caserta Martucci: l’accordo prevedeva l’accorpamento dei 5 piani di rientro gravanti sulla ‘SDP srl’ (il centro odontoiatrico accreditato dell’imprenditore di Recale) in un unico piano di rientro attraverso l’abbattimento non solo della quota interessi ma anche parte della quota capitale, così generando un risparmio complessivo di circa 250mila euro. Martucci, come confermato nel corso dell’interrogatorio del 19 giugno, ricevette da Piccirillo 4mila euro. Gli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per poter presentare memorie difensive prima che venga fissata l’udienza preliminare. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Massimo e Roberto Garofalo, Mariano Omarto, Giovanni Cantelli, Gianluca Giordano, Carlo De Stavola, Francesco Fabozzi.

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