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Cronaca Rocca D'Evandro

Truffa sull'accoglienza dei migranti: sequestri per 750mila euro

Sotto chiave i centri-lager nel casertano. Sigilli anche a due ville a Ischia

Un maxi sequestro da 750mila euro è stato eseguito dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dalla Procura di Cassino, sulla truffa dell'accoglienza dei migranti. Tra i beni sotto chiave conti correnti ed immobili ad uso commerciale e residenziale, tra le province di Caserta e Frosinone, oltre a due ville ad Ischia

In particolare l'indagine, che lo scorso mese di marzo aveva portato a 3 arresti ed altre 5 misure interdittive, aveva consentito di ricostruire molteplici illeciti commessi da alcune cooperative attive nel settore del sistema dei Centri di Accoglienza Straordinaria (C.A.S.) di cittadini stranieri tra le province di Frosinone e Caserta (a Rocca d'Evandro), in relazione ai quali venivano ascritti agli indagati, a vario titolo, i reati di truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, autoriciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Le investigazioni, in particolare, avevano fatto emergere un illecito sistema di gestione dell’accoglienza da parte delle individuate cooperative, le quali certificavano alle Prefetture la corretta esecuzione dei servizi in favore degli ospiti nonostante vi fossero numerose irregolarità, quali: locali angusti, sporchi, pericolanti ed in pessime condizioni igieniche, camere anguste e sovraffollate oltre il limite consentito, scarso numero di operatori ed assenza dei servizi di assistenza sanitaria, sostegno psicologico, mediazione linguistica e culturale. In alcuni casi, inoltre, veniva attestata la presenza di numerosi cittadini stranieri che in realtà si erano allontanati dalle strutture da diverso tempo, in modo tale da percepire la quota giornaliera spettante per la presenza sul territorio nazionale. Gli ingenti profitti frutto delle condotte illecite poste in essere venivano trasferiti mediante operazioni di riciclaggio mascherate dall’utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza - integrandosi ciascuno nelle rispettive competenze – con questa operazione hanno svolto un’attività che si inserisce in un più ampio quadro di tutela del bilancio dello Stato e degli Enti Locali volto al contrasto dello sperpero di denaro pubblico, di vitale importanza in questo periodo di crisi economica legata all’emergenza pandemica.

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