Traffico e roghi di rifiuti in plastica: 3 arresti | FOTO E VIDEO
Blitz dei carabinieri forestali nei campi di Grazzanise: scoperta la rivendita delle cassette per la frutta. Quelle rotte date alle fiamme
Tre arresti per trasporto illecito e combustione di rifiuti, in particolare di cassette di plastica e legno per la frutta. E' questo il bilancio di un'articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in relazione alla problematica di emergenza ambientale della “Terra dei Fuochi” e svolta dai Carabinieri forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Caserta e della Stazione Carabinieri Forestale di Marcianise, nella circostanza collaborati da militari della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere. In manette sono finiti G.P., 54 anni di Santa Maria Capua Vetere, G.S., 37enne di San Tammaro, e A.A.F., 53enne di Grazzanise. Le accuse sono, a vario titolo, di trasporto e combustione illecita di rifiuti.
L'INDAGINE
All’arresto si giungeva a seguito di una mirata attività di osservazione e di pedinamento che si svolgeva nei confronti di G.P., soggetto già noto ai militari forestali in quanto destinatario di molteplici precedenti interventi. Alla fine di dicembre scorso, infatti, era già stata posta in sequestro un’area alle spalle del mercato ortofrutticolo di San Tammaro, utilizzata da per attività illegale di raccolta, trattamento e commercializzazione di rifiuti, costituiti da imballaggi per prodotti ortofrutticoli, ovvero cassette in plastica ed in legno. Nel corso del blitz vennero sequestrati anche 2 autocarri utilizzati per l’illecito trasporto. In quella circostanza venne pure tratto in arresto K.J.M., 21 anni originario del Gambia, dipendente di fatto di G.P., sorpreso in flagranza di reato mentre si accingeva, all’interno della predetta area, ad appiccare il fuoco ad un cumulo di rifiuti depositati sul suolo, costituiti dalle cassette in disuso non commercializzabili, come, d’altro canto, gli era stato “ordinato” dallo stesso G.P. La combustione illecita dei rifiuti avveniva su una superficie di circa 5 metri quadrati all’interno dell’area recintata benché, oltre a tale cumulo, gli agenti forestali intervenuti riscontravano altro accumulo già bruciato di circa 4 metri quadri le cui ceneri, al tatto, risultavano ancora calde, indicative, dunque, di una recente combustione.
CONTINUAVA A COMMERCIARE E BRUCIARE RIFIUTI
All’epoca, i militari forestali del Nucleo Investigativo di Caserta e quelli della Stazione Carabinieri Forestale di Marcianise procedevano al sequestro preventivo dell'area, dell’estensione di circa 2000 metri quadrati, alle spalle del mercato ortofrutticolo di San Tammaro, dove veniva riscontrata la presenza di migliaia di rifiuti costituiti da cassette in legno ed in plastica pronti alla commercializzazione, nonché alla combustione. G.P. venne nominato custode giudiziario in costanza di sequestro. Da quel momento, però, l'indagato ha continuato ad operare, sottraendo gli imballaggi presenti nel deposito allo scopo di commercializzarli, e violando materialmente i sigilli apposti all’ingresso dell’area e servendosi, più volte, anche degli autocarri sequestrati.
LA TRATTA DI RIFIUTI
In una prima fase, dunque, l’attività investigativa svolta dai militari forestali, si era conclusa con il sopracitato arresto di K.J.M. e con il deferimento all’Autorità Giudiziaria di cinque soggetti, tra cui lo stesso G.P. che, avvalendosi della materiale collaborazione di altri suoi dipendenti di fatto, soprattutto di origine straniera, svolgeva l’attività abusiva di raccolta, trasporto e commercializzazione degli imballaggi per prodotti ortofrutticoli, gestendo, al pari illegalmente, i relativi rifiuti derivanti da detta attività, procedendo, altresì, al loro illegale smaltimento mediante l’accensione di “roghi tossici” in zona, per di più, a vocazione agricola e di fatto oggetto di coltivazione, con potenziali conseguenze sulla salubrità dei prodotti ortofrutticoli ivi coltivati. Il mirato servizio di polizia giudiziaria svolto dai militari forestali nel fine settimana appena trascorso, consentiva di verificare che, ancora una volta, in area adicente al mercato ortofrutticolo di San Tammaro, uno degli autocarri posti in sequestro giudiziario continuava ad essere utilizzato da G.P., nominato custode del mezzo, che, avvalendosi di suoi complici nella fase del carico dei rifiuti, si apprestava a trasportarli altrove al fine di trarre un plurimo profitto illecito costituito, in parte dalla commercializzazione dei rifiuti, ossia le cassette in buono stato, in parte dal risparmio sui costi di smaltimento di rifiuti non riutilizzabili, in quanto cassette in disuso o danneggiate.
LA SCOPERTA DEI ROGHI TOSSICI
Le pattuglie forestali, in accordo con l’Autorità Giudiziaria sammaritana, nella mattinata scorsa procedevano al pedinamento dell’autocarro già posto in sequestro penale che, guidato da G.P., e con a bordo altro soggetto successivamente identificato in G.S., da San Tammaro si portava in zona rurale di Grazzanise, fino a raggiungere un’area di circa 700 metri quadrati adiacente un’azienda agricola sita alla Via La Quercia, località Campo Izzo, dove A.A.F., era lì presente intento ad alimentare il fuoco acceso in cinque fusti di ferro proprio con i rifiuti costituiti da cassette di legno in disuso ed altro materiale, verosimilmete plastico, a causa del fumo di colore scuro che si sprigionava da uno di detti contenitori. I carabinieri hanno trovato anche un altro fusto in ferro colmo di materiale, anche di tipo plastico, pronto per essere dato alle fiamme. Inoltre, la riscontrata presenza di un voluminoso cumulo di cenere avvolto in un telo plastificato e di altri svariati fusti di ferro colmi di ceneri, era sintomatica di precedenti e reiterati abbruciamenti. Erano anche presenti nell’area accatastamenti di cassette in legno impilate, del volume ragguagliato di metri cubi 300 circa, verosimilmente pronte per essere vendute, ancorché costituenti rifiuti, nonché cumuli di cassette in plastica quantizzabili in metri cubi 400 circa. Infine, su una superficie di circa 150 metri quadrati insistevano ulteriori cumuli di cassette in plastica ed in legno poste alla rinfusa, e dunque non più riutilizzabili, anch’esse pronte per essere bruciate. A bordo del cassone dell’autocarro Fiat Iveco erano presenti altri 10 metri cubi di rifiuti della medesima tipologia, pronti per essere scaricati e dati alle fiamme.
GLI ARRESTI
L'area, compresiva dei rifiuti, veniva posta in sequestro dai militari forestali collaborati, in tale frangente, dai militari della radiomobile di Santa Maria Capua Vetere, mentre l’autocarro, oggetto di precedente provvedimento di cautela reale, è stato risequetrato ed affidato in custodia a Ditta autorizzata, sottraendolo definitivamente alla disponibilità di G.P. I tre sono finiti in manette. Nella giornata di ieri il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, convalidati gli arresti, disponeva nei confronti di G.P., la misura degli arresti domiciliari, in ragione del pericolo di reiterazione dei reati della medesima specie di quelli già perpetrati, anche in considerazione delle molteplici violazioni di sigilli poste in essere dall’indagato; per A.A.F., la misura cautelare dell’obbligo di presentazione presso la Stazione Carabinieri di Grazzanise, con cadenza di due volte a settimana, emergendo chiaro che l’utilizzazione del terreno nella disponibilità di A.A.F. per la combustione dei rifiuti non era stata casuale ma previamente concordata con G.P.
IL MODUS OPERANDI
La vicenda descritta evidenzia come la tecnica criminale posta in essera da G.P. fosse studiata in ogni minimo dettaglio: infatti, in ragione degli interventi operanti nel tempo dai Carabinieri Forestali e del vincolo del sequestro apposto sull’area di sua proprietà e sugli automezzi utilizzati per il trasporto illecito dei rifiuti, l’uomo, li raccoglieva e li commercializzava nel piazzale prospiciente il mercato ortofrutticolo di San Tammaro, ovvero su suolo pubblico. Incurante dei provvedimenti giudiziari emessi dall’A.G., lo stesso, avvalendosi di manodopera prevalentemente straniera e non regolare, con altri complici, trasporava detti rifiuti da San Tammaro fino a raggiungere una zona rurale e di difficile visibilità sita in Grazzanise, ove, in collaborazione con ulteriore suo complice, avveniva la gestione illecita dei rifiuti ed il loro smaltimento mediance abbruciamento. La combustione illecita di detti rifiuti, sia lignei che plastici, per non destare le attenzioni di chicchessia, avveniva, poi, in bidoni in ferro la cui funzione è notoriamente quella di contenere l’abbruciamento ed il fumo. I bidoni già pronti per la combustione, contenenti cassette in plastica in disuso, e le notevoli quantità di ceneri verificate dai militari operanti sull’area, dimostrano, infine, come, in maniera reiterata, si ricorresse alla tecnica criminale dello smaltimento illecito dei rifiuti medinate l’accensione dI “roghi tossici”. Il contrasto a tale fenomeno illecito, costituisce uno dei principali obiettivi istituzionali dei Carabinieri Forestali, Reparto specializzato dell’Arma in materia ambientale, e rientra nelle priorità della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.