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Cronaca San Tammaro

Il business del 'ferro sporco': sequestro da un milione di euro

Il blitz dei carabinieri nell'azienda scattato dopo un'articolata indagine coordinata dalla Procura: titolari ed operai finiscono nei guai

Otto misure cautelari personali oltre al sequestro di un opificio industriale e di due automezzi. E' questo il bilancio dell'articolata indagine "Dirty Iron", relativa allo smaltimento illecito di rifiuti speciali, coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica (Dda di Napoli) ed eseguita, fin dalle prime ore dell'alba, dai carabinieri del Comando per la tutela ambientale di Caserta. A finire nei guai i titolari e gli operai di un'azienda di San Tammaro per i reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere, falso e gestione illecita di rifiuti.

Le indagini

I provvedimenti in questione traggono origine da una complessa e puntuale attività investigativa che ha consentito, al termine di accurate indagini, di documentare la commissione di una serie di condotte aventi ad oggetto lo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti ferrosi, all’interno di un impianto di stoccaggio, gestito dalla società Sider Recuperi Srl di San Tammaro. Nel dettaglio, i rifiuti, una volta “transitati” per l’impianto di stoccaggio, venivano “ripuliti” e “regolarizzati documentalmente”. Sono stati acquisiti, nella fase delle investigazioni, presso l’impianto, fatture e formulari di identificazione del rifiuto, apparsi redatti “ad hoc”, in quanto riportanti false indicazioni sulla reale provenienza e trasporto dei rifiuti ferrosi ed i quantitativi effettivamente incamerati. I molteplici servizi di pedinamento realizzati dai militari del Noe hanno dato contezza, infatti, di numerosi conferimenti di rottami ferrosi, non ufficiali, da parte di piccole imprese, e con automezzi peraltro sprovviste delle necessarie autorizzazioni al trasporto dei rifiuti.

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175mila euro incassati per lo smaltimento illecito

Tale attività criminosa, continuativa, ha visto il coinvolgimento dell’intero management della Sider Recuperi, che, in tal senso, avrebbe costituito una ben organizzata associazione a delinquere, avente quale scopo lo smaltimento illecito dei rifiuti ferrosi (stimato in centinaia di tonnellate) con conseguenti illeciti proventi pari, nel periodo monitorato, a circa 175mila euro.

Sequestro da 1 milione di euro 

Lo stesso gip, nel contesto delle motivazioni a supporto del provvedimento cautelare, con riferimento alla continuità della condotta, sottolinea come la Sider “opera principalmente come non può e solo occasionalmente come può”, in quanto le dinamiche delittuose erano tutt’altro che isolate. Contestualmente all’applicazione delle misure cautelari personali, il Noe di Caserta ha proceduto al sequestro dell’impianto della Sider Recuperi e di 2 autocarri con i quali venivano effettuati gli illeciti conferimenti, per un valore stimato di circa un milione di euro. Su disposizione dell'autorità giudiziaria i cespiti sono stati affidati ad un amministratore giudiziario.

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