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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

"Detenuti come in hotel", le chat tra gli agenti passate al setaccio nel processo per le torture

Prosegue l'esame del pubblico ministero Milita del primo testimone Emanuele Macrì

Le chat tra gli agenti passate al setaccio dal testimone Emaniele Macrì, attualmente comandante della compagnia dei carabinieri di Cagliari ed all'epoca dei fatti comandante di quella di Santa Maria Capua Vetere. 

E' stato questo l'oggetto dell'esame del pubblico ministero Alessandro Milita che ha scandagliato i contenuti delle conversazioni Whatsapp tra gli agenti dopo la mattanza del 6 aprile 2020 per la quale è in corso il processo a carico di 105 persone. "Il miglior carcere è Santa Maria Capua Vetere, lì i detenuti è come se fossero sempre in hotel", è uno dei passaggi evidenziati durante il processo celebrato dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere presieduta da Roberto Donatiello.

Dal tenore dei messaggi letti in aula da Macrì su sollecitazione del pubblico ministero Alessandro Milita (procuratore aggiunto a Napoli ma applicato a questo processo), emerge la paura e l'ansia degli agenti per quello che sarebbe potuto venire fuori. L'11 aprile un agente scrive al collega: "Sta cosa del Nilo può travolgere tutto"; un altro poliziotto si preoccupa che i video dei familiari dei detenuti che avevano protestato dopo il 6 aprile contro le violenze subite dai congiunti, potesse finire sulle reti nazionali. "I sindacati devono intervenire per evitare strumentalizzazioni", dice. Tra le vicende finite al centro dell'attenzione anche una lettera sottoscritta da alcuni detenuti - ed inoltrata alla Procura dalla polizia penitenziaria - in cui chiedevano scusa per il loro comportamento, relativo alla rivolta. Le firme, ha riferito Macrì, sarebbero state raccolte dagli stessi agenti.  

Si torna in aula la prossima settimana. Tra gli avvocati che difendono i detenuti vittime delle aggressioni ci sono: Carmine D'Onofrio (tra i primi a depositare una denuncia per uno dei detenuti facendo avviare l'indagine), Mirella Baldascino, Luca Viggiano, Goffredo Grasso, Elvira Rispoli, Fabio Della Corte, Giuseppe De Lucia, Gennaro Caracciolo, Ferdinando Letizia, Marco Argirò, Pasquale Delisati, Andrea Balletta e Giovanni Plomitallo. A rappresentare l'Asl di Caserta, invece, l'avvocato Marco Alois mentre l'avvocatura dello Stato si è costituita per il Ministero della Giustizia.  Asl e Ministero della Giustizia sono stati citati anche in qualità di responsabili civili. 

Tra i difensori degli imputati sono impegnati - tra gli altri - gli avvocati Giuseppe Stellato, Mariano Omarto, Vittorio Giaquinto, Carlo De Stavola, Raffaele Costanzo, Angelo Raucci, Roberto Barbato, Dezio Ferraro, Elisabetta Carfora, Domenico Di Stasio, Valerio Stravino, Massimo Trigari, Luca Di Caprio, Mario Corsiero, Rossana Ferraro, Ernesto De Angelis, Claudio Botti, Vitale Stefanelli, Michele Spina, Fabrizio Giordano, Raffaele Russo, Valerio Alfonso Stravino, Antonio Leone, Domenico Pigrini, Ciro Balbo, Dario Mancino, Natalina Mastellone, Gabriele Piatto, Carlo De Benedictis, Rosario Avenia, Domenico Scarpone, Eduardo Razzino e Nicola Russo. 

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