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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Torture in carcere, Ministero della Giustizia ed Asl citati in giudizio dai detenuti

Ammessa la doppia veste anche come responsabile civile dei due Enti. Sulla proposta di patteggiamento ancora nessuna risposta dai difensori

Il Ministero della Giustizia e l'Asl di Caserta avranno anche la veste di responsabile civile nel processo nel quale sono imputati 106 tra agenti della polizia penitenziaria e funzionari del Dap e 2 medici coinvolti nella maxi inchiesta sulle torture al carcere di Santa Maria Capua Vetere avvenute il 6 aprile del 2020, in pieno lockdown.

Il gup Pasquale D'Angelo, infatti, ha accolto l'istanza presentata dai legali delle persone offese (per alcuni la richiesta è stata rigettata) che hanno chiesto di citare Asl e Ministero della Giustizia come responsabili civili, su cui quindi potranno rivalersi in sede di risarcimento. Asl e Ministero avranno una doppia veste nel processo, essendo già state ammesse tra le parti civili per il danno subito per il comportamento dei propri dipendenti (i medici per l'uno e i poliziotti penitenziari per l'altro). Si torna in aula a fine marzo quando dovranno essere depositati materialmente gli atti di citazione da parte delle persone offese ammesse. Poi, con ogni probabilità, si procederà con le discussioni delle parti.

Restano ancora 'pendenti' le proposte di patteggiamento avanzate dalla Procura - con pene tra i 2 anni e 1 anno e 6 mesi tutte sospese - per 32 agenti che ad avviso dell'organo inquirente avrebbero avuto un ruolo di minore rilevanza nel pestaggio della "Francesco Uccella" avendo agito "sottoposti ad ordine di altri". Sulla proposta della Procura per ora i difensori non hanno sciolto la riserva.  

Nel processo complessivamente sono oltre 90 le parti civili ammesse tra detenuti, Ministero della Giustizia, Asl, i garanti nazionale e regionale per i diritti dei detenuti oltre ad alcune associazioni. Tra gli avvocati che difendono i detenuti vittime delle aggressioni ci sono: Carmine D'Onofrio (tra i primi a depositare una denuncia per uno dei detenuti facendo avviare l'indagine), Luca Viggiano, Goffredo Grasso, Fabio Della Corte, Giuseppe De Lucia, Gennaro Caracciolo, Ferdinando Letizia, Marco Argirò, Pasquale Delisati, Andrea Balletta e Giovanni Plomitallo. A rappresentare l'Asl di Caserta, invece, l'avvocato Marco Alois mentre l'avvocatura dello Stato si è costituita per il Ministero della Giustizia. 

Tra i difensori degli imputati sono impegnati - tra gli altri - gli avvocati Giuseppe Stellato, Mariano Omarto, Vittorio Giaquinto, Carlo De Stavola, Raffaele Costanzo, Angelo Raucci, Roberto Barbato, Dezio Ferraro, Elisabetta Carfora, Domenico Di Stasio, Valerio Stravino, Gerardo Marrocco, Massimo Trigari, Luca Di Caprio, Mario Corsiero, Rossana Ferraro, Ernesto De Angelis, Claudio Botti, Vitale Stefanelli, Michele Spina, Fabrizio Giordano, Raffaele Russo, Valerio Alfonso Stravino, Antonio Leone, Domenico Pigrini, Ciro Balbo, Dario Mancino, Natalina Mastellone, Gabriele Piatto, Massimiliano Di Fuccia, Carlo De Benedictis, Rosario Avenia, Domenico Scarpone, Eduardo Razzino e Nicola Russo. 

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