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Cronaca Castel Volturno

"Dammi soldi per le famiglie dei carcerati", arrestato per tentata estorsione

La richiesta avanzata al titolare dello stabilimento balneare davanti al quale fu ucciso Granata

I Carabinieri del Comando Stazione di Castel Volturno Pinetamare, nell'ambito di un'intensa e celere attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di D. D. ritenuto responsabile del reato di tentata estorsione, posto in essere ai danni del titolare di uno stabilimento balneare di Castel Volturno.

La denuncia resa dalla vittima, che ha trovato pieno riscontro nelle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, ha consentito di delineare a carico del D. D. gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di tentata estorsione, avendo quest'ultimo avvicinato il gestore dello stabilimento balneare al chiaro scopo di indurlo, con minacce implicite, a consegnargli somme di denaro per “mantenere le famiglie dei carcerati", non riuscendo nel suo intento soltanto grazie alla ferma opposizione manifestata dal denunciante.

Invero, già nel luglio 2008, presso il medesimo stabilimento balneare era stato commesso l'omicidio di Raffaele Granata, padre dell'attuale gestore dello stabilimento, assassinio consumato dopo il rifiuto di versare una tangente estorsiva. Quell'omicidio si rivelò, come poi cristallizzato dalla sentenza di condanna degli esecutori materiali e dei mandanti, espressione del programma criminale ideato ed attuato dall'ala "stragista" del gruppo Bidognetti, all'epoca capeggiato da Giuseppe Setola, gruppo mafioso responsabile di numerosi omicidi e due stragi.

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