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Cronaca Orta di Atella

"Il supermercato si può aprire": il Tar 'boccia' il piano urbanistico

C'era stato il diniego da parte dell'Ente ma il giudice ha accolto il ricorso del proprietario

Sul caso supermercato il Tar (ottava sezione) ha dato ragione praticamente in toto alla P.DF Supermercati Srl sul permesso ad aprire un centro commerciale in via Troisi ad Orta di Atella all’interno del Parco Quadrifoglio. Il dispositivo con annessa motivazione, prima in fatto e poi in diritto, ha annullato il provvedimento di diniego, adottato il 17 dicembre 2018 dall’allora responsabile dell’Utc Adele Ferrante.

I giudici amministrativi hanno inoltre condannato il Comune al pagamento di 2mila euro di spese legali a favore della ditta ricorrente. La sentenza è stata emessa da Paola Palmarini, (presidente), Rosalba Giansante (consigliere, estensore) e Viviana Lenzi (primo referendario).

In poche parole la P.DF Supermercati ha avuto la meglio sull’ente locale e Raffaele Villano, all’epoca responsabile delle Politiche del Territorio, ha battuto l’ingegnere Ferrante, allora sua capufficio. Tra i due tecnici infatti scoppiò una vera e propria guerra. Poi la Ferrante fu defenestrata. Al suo posto subentrò proprio Villano, cugino del sindaco Andrea Villano. È ovvio, non è mai facile districarsi agevolmente nell’ambito del diritto amministrativo, non fa eccezione il caso di specie che si presta in alcuni punti a diverse interpretazioni, ma va detto che la decisione del Tar è motivata chiaramente.

Facendo riferimento alla sospensiva ottenuta dalla ditta, i giudici ribadiscono che “il provvedimento di autotutela dei precedenti titoli edilizi, non risulta concluso, e, pertanto, i predetti titoli devono ritenersi all’attualità ancora validi ed efficaci”. Il collegio giudicante poi aggiunge: “Il predetto provvedimento (il diniego della Ferrante, ndr) oggetto di impugnazione si fonda sul mero presupposto di sviluppare ulteriori accertamenti circa la compatibilità urbanistica dei precedenti titoli, tenuto conto in particolare che, qualora l’amministrazione avesse ritenuto di dover effettuare la verifica di legittimità sull’immobile, avrebbe dovuto previamente effettuare tale verifica e poi adottare gli atti conseguenti”.

In altre parole, la Ferrante avrebbe dovuto prima concludere l’iter per la verifica di legittimità del permesso di costruire e poi dire “no” all’autorizzazione concessa da Raffaele Villano, in qualità di responsabile del settore Politiche del territorio. Non a caso, rimarcano i giudici, è lo stesso allora capufficio a motivare il diniego con l’assenza della verifica di legittimità. Per dirla in breve, il “niet” della Ferrante doveva essere preceduto da un atto propedeutico indispensabile, cioè la verifica di legittimità. Questa carenza procedurale ha inficiato il diniego e ha indotto il Tar ad accogliere il ricorso avanzato dalla P.DF Supermercati, rappresentata dall’avvocato Luca Tozzi.

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