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Cronaca Castel Volturno

Assalto in stile camorristico contro i figli dei ras: confermato il carcere per 2 indagati

La decisione del Riesame: arresti domiciliari per Assunta Castellano e Teresa Venosa

Arresti domiciliari per Assunta Castellano e Teresa Venosa mentre restano in carcere Luigi D'Antonio e Lorenzo Esposito De Rosa. E’ quanto disposto dalla Dodicesima Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli in composizione collegiale presieduta dal giudice Francesco Cananzi che hanno discusso le istanze dei legali degli imputati: Enrico Capone (per D'Antonio e Castellano), Paolo Caterino (per Venosa), Rocco Maria Spina (per De Rosa).

I quattro sono accusati, a vario titolo, di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto d'armi illeciti (D'Antonio e De Rosa) ed estorsione aggravata (Castellano, D'Antonio e Venosa) per la 'stesa' della notte prima di Ferragosto nel 2019 a Castel Volturno.

Il ricorso dei difensori è stato proposto avverso la seconda richiesta di misura cautelare formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e accolta dal gip Isabella Iaselli del Tribunale di Napoli poiché ritenuti sussistenti nei riguardi degli indagati il pericolo di fuga nonché le esigenze cautelari. In particolar modo vennero riscontrati sussistenti il pericolo di inquinamento delle prove in ragione del clima di omertà che emerse nel corso delle indagini, il pericolo di recidiva nonché la validità di legami tra i correi che evidenziava un coinvolgimento degli stessi nei progetti criminosi.

Lo scorso 13 luglio il gip partenopeo emise un'ordinanza di custodia cautelare eseguita dagli uomini della Squadra Mobile di Caserta a carico di Luigi D'Antonio, Assunta Castellano, Teresa Venosa, Lorenzo Esposito De Rosa, Andrea Rosario Guida, Francesco Iorio, Felice Marfella, Giorgio Monaco poiché ritenuti responsabili ciascuno con il proprio contributo dell'agguato con precisi intenti omicidiari compiuto ai danni dei figli del ras del clan dei Casalesi Ciro Taurino alias Ciruzzo e' Pescopagano, Alessio e Salvatore nonché di Antonio Alfano amico della famiglia Taurino.

La notte del 13 agosto 2019 a Castel Volturno in via Consortile nei pressi dell'incrocio con via Volturno a bordo di scooter e moto tra cui una Honda SH il gruppo d'assalto si diresse con mazze da baseball ed armi da fuoco verso la Fiat Panda con a bordo delle vittime designate. Prima sbarrarono la strada alla vettura posizionandosi davanti e nella parte posteriore cominciando a colpire l'auto con le mazze da baseball riuscendo a sfondare i vetri della stessa per poi imbracciare due fucili modificati all'uopo esplodendo vari colpi. I colpi esplosi in direzione delle vittime provocarono lo sfondamento del lunotto posteriore con fori altezza uomo. Il passeggero anteriore venne colpito ad un braccio, il conducente ed il passeggero posteriore non vennero attinti  grazie alla loro prontezza di riflessi. Dopo la stesa all'altezza del Bar Attila il gruppo esplose colpi d'arma da fuoco in aria a mo’ di festeggiamento.

Le indagini della Mobile casertana oltre ad individuare i responsabili del proposito omicidiario grazie all'ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali ne disvelarono le motivazioni: la lotta per la supremazia sul territorio finalizzata al controllo delle piazze di spaccio. Il tutto era stato  premeditato con una  pianificazione meticolosa delle modalità di esecuzione dell'agguato. Avverso il titolo cautelare su eccezione proposta dai legali degli indagati il Tribunale del Riesame partenopeo dichiarò la nullità dell'ordinanza per difetto di autonoma valutazione degli elementi indiziari in relazione alle posizioni di D'Antonio, Castellano, Venosa e De Rosa disponendone l'immediata scarcerazione. Il magistrato della DDA mostrò delle perplessità in merito ai destinatari del precedente provvedimento restrittivo formulandone la richiesta per un ulteriore. Perplessità che infatti trovarono riscontro nella convalida del gip del Tribunale Partenopeo. In sede di Riesame bis solo per le due donne, Castellano e Venosa, rispettivamente madre e fidanzata di Luigi D'Antonio sono stati disposti i domiciliari.

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