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Cronaca Castel Volturno

Stesa fuori al bar dopo l'agguato di Ferragosto: 7 condanne

Il gup ha inflitto 39 anni complessivi per gli autori degli spari contro i figli di Ciruzzo 'e Pescopagano

Sette condanne ed una assoluzione. Questo il verdetto pronunciato dal gup Saverio Vertuccio del tribunale di Napoli al termine del processo, celebrato con rito abbreviato, nei confronti dei responsabili dell'agguato ai danni dei figli del ras dei Casalesi Ciro Taurino - alias Ciruzz e' Pescopagano - Alessio e Salvatore Taurino e di Antonio Alfano amico della famiglia Taurino, avvenuto la notte prima di Ferragosto del 2019.

Il gup ha condannato Luigi D'Antonio a 10 anni di reclusione; Andrea Rosario Guida a 7 anni; Lorenzo Esposito De Rosa a 6 anni e 10 mesi; Felice Marfella a 6 anni e 10 mesi; Assunta Castellano a 3 anni e 4 mesi; Teresa Venosa a 3 anni e 2 mesi; Giorgio Monaco a 2 anni e 4 mesi. Assolto Francesco Iorio.

Gli imputati accusati a vario titolo di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi ed estrorsione aggravata. Secondo la ricostruzione della Dda di Napoli, avrebbero partecipato all'agguato con precisi intenti omicidiari ai danni delle vittime designate la notte del 14 agosto 2019 a Castel Volturno, in via Consortile. A bordo di moto e scooter muniti di armi da fuoco e mazze da baseball avrebbero raggiunto e sbarrato la strada alla Fiat Panda con i tre bersagli. Dapprima avrebbero danneggiato il veicolo con le mazze da baseball e poi esploso colpi d'arma da fuoco ad altezza uomo. Nella pioggia di proiettili una delle tre vittime venne colpita ad una spalla, le altre due si salvarono grazie alla loro prontezza di riflessi.

Il gruppo di fuoco per festeggiare l'avvenuto agguato si spostò in prossimità del Bar Attila dove esplose in aria colpi di fucile. Le indagini avviate dalla squadra mobile della Questura di Caserta non solo hanno permesso di individuare i responsabili del raid ma hanno svelato i motivi: mantenere l'egemonia sulle piazze di spaccio locali.

Un gesto compiuto con il placet dei sodali il cui prezzo del silenzio venne garantito da D'Antonio, arrestato poco dopo i fatti, la madre Castellano e l'ex fidanzata Venosa da un contributo per la detenzione. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Enrico Capone, Mirella Baldascino, Michele Di Fraia, Rocco Maria Spina, Domenico Dello Iacono, Paolo Caterino, Crescenzo Maisto, Emilia Santagata, Alfredo e Gabriele Sciacca.

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