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Cronaca Castel Volturno

"Stesa" al bar dopo l'agguato: 8 rischiano il processo

La Dda chiude le indagini per il raid della notte prima di Ferragosto

Chiuse le indagini per i responsabili della 'stesa' della notte prima di Ferragosto avvenuta a Castel Volturno nel 2019 ai danni dei figli del ras del clan dei Casalesi Ciro Taurino, alias Ciruzz 'e Pescopagano, ovvero Alessio e Salvatore Taurino nonché di Antonio Alfano 'amico' della famiglia Taurino.

Il Pubblico Ministero Graziella Arlomede della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha chiuso le indagini preliminari e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per Luigi D'Antonio, Assunta Castellano, Teresa Venosa, Lorenzo Esposito De Rosa, Andrea Rosario Guida, Francesco Iorio, Felice Marfella, Giorgio Monaco accusati a vario titolo per tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione aggravata.

Secondo la ricostruzione dei magistrati partenopei gli indagati, ciascuno con il proprio contributo avrebbero contribuito all'agguato con precisi intenti omicidiari ai danni delle vittime designate. Difatti la notte del 13 agosto 2019a Castel Volturno in via Consortile nei pressi dell'incrocio con via Volturno a bordo di scooter e moto tra cui una Honda SR il gruppo d'assalto si diresse con mazze da baseball ed armi da fuoco verso la Fiat Panda sulla quale viaggiavano le vittime designate. Prima sbarrarono la vettura posizionandosi davanti e nella parte posteriore cominciando a colpire l'auto con le mazze da baseball riuscendo a sfondare i vetri della stessa per poi imbracciare due fucili modificati all'uopo esplodendo vari colpi di arma da fuoco.

I colpi esplosi in direzione di Alessio e Salvatore Taurino nonché Antonio Alfano provocarono lo sfondamento del lunotto posteriore con fori altezza uomo. Il passeggero anteriore riportò una ferita ad un braccio, il conducente ed il passeggero posteriore non vennero attinti poiché grazie alla loro prontezza di riflessi si misero in salvo. Dopo la 'stesa' all'altezza del Bar Attila il gruppo esplose dei colpi in aria a mo'di festeggiamento per la missione compiuta. Le indagini avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta oltre ad individuare i responsabili del proposito omicidiario, grazie all'ausilio di intercettazioni ambientali e telefoniche ne disvelarono le motivazioni ed il 'prezzo' a garanzia del silenzio dei partecipanti.

Le motivazioni risiedevano in una lotta di supremazia del territorio volto al controllo delle piazze di spaccio nel territorio castellano. Il silenzio venne garantito da una serie di reati estorsivi compiuto da Luigi D'Antonio, la madre Assunta Castellano e dall'allora fidanzata Teresa Venosa - nipote del collaboratore di giustizia Salvatore Venosa-ai danni dei complici.

E se le modalità estorsive ai partecipanti servivano come garanzia al silenzio, l'ordine di un pestaggio in carcere ai danni di Ciruzz' e Pescopagan' proveniente da Luigi D'Antonio servì a rafforzare il suo ruolo da neo capoclan in pure stile 'paranza dei bambini' di collaudata consorteria criminale. Nel collegio difensivo sono impegnati tra gli altri gli avvocati Enrico Capone, Rocco Maria Spina, Paolo Caterino, Mirella Baldascino.

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