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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Distrugge l'auto dell'ex moglie e poi la minaccia, 29enne in carcere

L'uomo era stato già allontanato dalla compagna per stalking, aggravata la misura cautelare

Arrestato per maltrattamenti in famiglia il 29enne I. P. di Marcianise. Le indagini sono state esperite dagli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Marcianise, Terza Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria, su richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento è praticamente un'ordinanza di aggravamento di misura cautelare nei confronti del 29enne già gravato dalla misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, già precedentemente adottata il 1 ottobre scorso dal Gip presso il Tribunale di Santa Maria C.V., sempre su richiesta della Procura della Repubblica.

La Polizia di Stato di Marcianise, in precedenza, aveva accertato che I. P., ormai da diversi anni, fra le mura domestiche, ponesse in essere nei confronti della moglie continuate e reiterate condotte vessatorie, consistenti in insulti, minacce ed aggressioni fisiche le quali, in alcune circostanze, l’avevano costretta a ricorrere alle cure del Pronto soccorso dell’Ospedale di Marcianise.

Le indagini poi permettevano di scoprire che l’uomo, dedito all’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, non esitava ad aggredire la vittima anche alla presenza dei tre figli minori rispettivamente di 8, 7 e 5 anni.

Evidentemente, però, l’allontanamento dalla casa familiare non era valso a contenere l’indole violenta dell’indagato, infatti, nei giorni scorsi, i poliziotti accertavano come lo stesso avesse continuato a perseguitare la ormai ex compagna, sino a giungere, il 29 gennaio scorso, ad una violenta aggressione fisica allorquando, notata la donna in compagnia di un conoscente all’interno dell’autovettura di proprietà di questi, utilizzando un corpo contundente, ne danneggiava parabrezza, vetri e cofano, perseverando, nei giorni successivi, a vessare la donna con ripetuti messaggi e telefonate dal contenuto offensivo e gravemente minatorio.

L'aggravamento è arrivato in seguito ad una ulteriore denuncia della donna difesa dall'avvocato Gabriele Gionti. Sì perché la Procura della Repubblica "formulava la richiesta di applicazione di una più incisiva misura cautelare, avendo rilevato un palese aggravamento delle esigenze cautelari sia a seguito della violazione del precedente provvedimento sia per il compimento di reiterati atti di violenza materiale volti ad aggredire ed intimidire la vittima".

La Terza Sezione Penale del Tribunale di S. Maria C. V., considerando le recenti condotte dell’uomo particolarmente gravi ed allarmanti e ritenendo che la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari fosse inadeguata a contenere la sua violenta personalità, ha quindi applicato il più gravoso provvedimento della custodia cautelare in carcere, immediatamente eseguito dalla Polizia di Stato.

Pertanto I. P. veniva tradotto alla Casa Circondariale di S. Maria C. V. a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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