Rissa in campo tra calciatori e tifosi: stangata del giudice sportivo

Mano pesante del giudice sportivo per la rissa in campo nel corso della partita tra il San Marco Evangelista e l'Airola, valida per il campionato di Prima Categoria - girone B, disputata sabato.

La gara volgeva ormai al termine, con il tabellino a reti bianche. Mancavano appena 5 minuti, oltre l'eventuale recupero, al triplice fischio del direttore di gara quando, in seguito ad un contrasto di gioco, si è scatenato il parapiglia. Secondo quanto riporta l'arbitro nel proprio referto la rissa sarebbe "iniziata in campo dai calciatori di entrambe le squadre e proseguita all'esterno del terreno di gioco".

Ad accendere la miccia, come detto, un litigio in campo tra due calciatori, entrambi espulsi. I provvedimenti disciplinari, però, non hanno sedato gli animi. Mentre i due espulsi raggiungevano gli spogliatoi, infatti, hanno iniziato a battibeccare. Una lite che ben presto si è trasformata in capannello, con otto persone che hanno iniziato ad insultarsi. Poi dalle parole si è passati ben presto alle vie di fatto. Sono volati spintoni, calci, pugni. Un vero e proprio parapiglia al quale hanno partecipato anche alcuni dei sostenitori delle due compagini. Una situazione ingestibile, degenerata al punto da indurre l'arbitro a sospendere la partita.

Ieri il giudice sportivo ha emesso la sua sentenza. Partita persa a tavolino per entrambi, l'obbligo di disputare a porte chiuse una gara interna, ammenda di 80 euro per ciascuna società e ben 7 squalifiche: quattro giornate a Raffaele Merenda, del San Marco Evangelista; due giornate a Raffaele Porrino, dell'Airola; tre giornate a Francesco Paolo D’Onofrio, Davide Di Vico, Armando Fiorillo, dell'Airola, e a Massimino Materazzo e Giuseppe Rendina del San Marco Evangelista.