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Spara con una pistola contro i video-poker: arrestato 40enne

Teverola - Alle ore 13.00 di ieri a Teverola (Caserta) i carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Marcianise hanno tratto in arresto Pieretti Ciro, cl. 76 del posto, separato, disoccupato. L’uomo si è reso responsabile...

Alle ore 13.00 di ieri a Teverola (Caserta) i carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Marcianise hanno tratto in arresto Pieretti Ciro, cl. 76 del posto, separato, disoccupato. L’uomo si è reso responsabile dell’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo di 3 macchinette videopoker ubicate rispettivamente presso il Bar Coffee Time, ubicato in via Roma nr. 46 e presso il Bar Ristorante Savaris, ubicato in via Appia, danneggiandole. Nella circostanza, i carabinieri, in transito sulla S.S. 7 bis, notavano diversi passanti che allarmati ed in preda al panico si allontanavano velocemente dal ristorante Savaris ed indicando quale autore di alcuni spari un soggetto che, nel frangente, si stava allontanando a forte velocità a bordo di autovettura lancia Y. Immediatamente i militari dell’arma si sono posti all’inseguimento del fuggitivo riuscendo a bloccarlo dopo circa km 3 all’altezza del centro commerciale “Medì“ dove l’uomo, è stato disarmato ed arrestato. Nel corso della perquisizione personale e veicolare i carabinieri hanno rinvenuto una pistola beretta cal. 7.65, mod. 70 con matricola abrasa con il colpo in canna ed il caricatore inserito con all’interno ancora 7 colpi. Sono stati rinvenuti anche due coltelli e 25 cartucce del medesimo calibro 7.65, distribuite tra gli indumenti e l’abitacolo. Il Pieretti in evidente stato di agitazione, all’atto dell’arresto imprecava nei confronti delle macchinette ritenendole causa dei suoi problemi economici. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

La ludopatia è una vera e propria patologia, una dipendenza che si presenta come vera e propria emergenza pubblica con conseguenze sempre più gravi per i giocatori e principalmente per le loro famiglie. I numeri raccontano come siano drammaticamente legati crisi e gioco: è evidente che laddove le difficoltà economiche e l’incertezza del futuro aumentano, aumenta anche la tendenza a illudersi che il gioco possa rappresentare una soluzione. Le Asl ed alcuni comuni si sono attrezzati con degli sportelli per affrontare in modo sempre più mirato il fenomeno sia dal punto di vista della prevenzione ma anche della repressione e della cura.

Su 23 milioni di giocatori in Italia, 67% uomini e 33% donne, la percentuale dei giocatori patologici è circa del 2,2%. Numeri preoccupante per un nemico invisibile che ora più che mai va isolato e curato con terapie adeguate. Se per la stragrande maggioranza dei comuni mortali il gioco è innocuo, – molti lo usano come strumento per alleviare tensione e stress -, per le fasce deboli può creare delle patologie, che come tali presentano dei sintomi. Giocare in segreto, perdere il controllo del tempo, giocare anche quanto non si ha possibilità economica e ignorare i consigli dei familiari sono tutti indicatori di una situazione problematica relativa al gioco.

Psicologi e analisti del settore consigliano l’utilizzo di una terapia cognitivo-comportamentale per il superamento della patologia, basata sulla sapiente gestione della necessità di giocare, sulla modifica graduale del proprio stile di vita e sull’aiuto concreto dei familiari, il dialogo è la base. Infatti, solo attraverso un’attività ricreativa e controllata è possibile ottenere benefici dal gioco d’azzardo, che vanno dalla riduzione di stati ansiogeni al miglioramento del coordinamento mano-occhio, passando per il miglioramento delle capacità cognitive.

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