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Cronaca Alife

Piazza di spaccio, difesa prova a 'tagliare' le intercettazioni

Eccezione sull'utilizzabilità delle captazioni: "Non sono state autorizzate"

Eccezione sull'inutilizzabilità del materiale probatorio su cui i giudici si sono riservati. È quanto accaduto nel corso dell'udienza celebrata dinanzi alla Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale - presidente Francesco Ciocia - nel processo a carico di Rober Fargnoli Junior, Alessandro Romeo Fargnoli, Filomena Marcello, Nicola Vetere, Errico Di Silvio, Filomena Ciarella, Francesco Capasso, Francesca Cipolletti, Consiglia Facciuto, accusati a vario titolo di detenzione di sostanze stupefacenti con l'aggravante di essersi avvalse di un quattordicenne.

Nel corso dell'udienza, il difensore della famiglia Fargnoli e Marcello - l'avvocato Giuseppe De Lucia - ha evidenziato dei dubbi in merito alla fattiva realizzazione delle intercettazioni - alla base dell'impianto accusatorio - a carico degli imputati per via di termini presumibilmente scaduti. Da qui l'eccezione di inutilizzabilità del materiale probatorio ovvero delle intercettazioni poste in essere presumibilmente senza autorizzazione e nello specifico quelle dal novembre 2018, sollevata dai difensori Giuseppe De Lucia e Alfonso Simonelli. Il presidente del collegio si è riservato. Di torna in aula la metà del mese di dicembre.

L'inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Capua e coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere portò allo smantellamento delle piazze di spaccio nei comuni di Alife,Orta di Atella e Crispano con la conseguente emissione nel luglio 2021 di 9 misure cautelari a carico degli imputati. L'attività investigativa ebbe come fulcro la vendita al dettaglio di droghe leggere quali crack, hashish, marijuana, cocaina posta in essere dai membri della famiglia Fargnoli. A seguito dell'arresto del padre Robert Fargnoli junior assunse il controllo delle piazze di spaccio di Alife con l'estensione del vaglio degli acquirenti anche tra i giovanissimi servendosi di uno di loro ,un quattordicenne come baby pusher. Lo spaccio avveniva in modalità market della droga attivo H24 presso le palazzine di via Salvatore Di Giacomo ad Alife. Dopo l'arresto di Robert Fargnoli junior lo scettro dell'egemonia delle piazze di spaccio passò al fratello Alessandro Romeo Fargnoli con l'aiuto dei coimputati. Piazza di spaccio che si estese anche ad Orta di Atella e Crispano.

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