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Cronaca San Nicola la Strada

Piazze di spaccio: 9 condanne con lo 'sconto' in Appello

Arriva l'ulteriore taglio della pena per la rete dei pusher tra San Nicola e San Marco

Arriva l'ulteriore sconto di pena nei confronti di 10 imputati coinvolti nell'inchiesta sullo spaccio di droga tra San Nicola la Strada e San Marco Evangelista al cui vertice ci sarebbe stato Giuseppe Orefice, alias Peppe Acerra, legato all'ex killer dei Belforte Pasquale Aveta. 

La sesta sezione della Corte d'Appello di Napoli - presidente Antonia Gallo - ha escluso la recidiva e ridotto la pena nei confronti di Marco Luise, di San Nicola la Strada, condannandolo a 2 anni e 4 mesi (con contestuale sostituzione della misura cautelare in carcere con quella dell'obbligo di presentazione alla Pg). Per gli altri, in seguito a concordato in Appello, i giudici hanno inflitto 8 mesi ciascuno per Giovanni Capuano (di San Marco Evangelista), Paolo Crisci (di Caserta) e Alessio Geniale (di San Marco Evangelista); 1 anno e 8 mesi per Salvatore Marino (di Secondigliano); 6 anni e 6 mesi per Giuseppe Orefice (di San Nicola la Strada) in continuazione con un'altra sentenza (l'aumento è di 2 anni e 3 mesi); 6 mesi per Antonio Scotto (di Napoli); 3 anni per Raffaele Solla, ex direttore sportivo del San Nicola, al quale è stata revocata la misura dell'obbligo di presentazione alla pg; 4 mesi per Giuseppe Sparaco (di San Nicola la Strada). Disposta anche la sospensione condizionale della pena per Joseph Parisi. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Nello Sgambato, Domenico Dello Iacono, Michele Di Fraia e Davide Fico. 

Secondo quanto ricostruito dalla Dda, Giuseppe Orefice, grazie anche al benestare del clan Belforte con il placet a mezzo lettera di Pasquale Aveta, killer del clan dei Mazzacane e suo compagno di scuola oggi pentito, sarebbe stato il promotore dell’associazione che operava su San Nicola La Strada provvedendo sia alla direzione sia all’organizzazione relativa all’approvvigionamento dello stupefacente. Al contempo si occupava di rifornire, a sua volta, Giovanni Capuano che avrebbe gestito la “piazza di spaccio” di piazza Cantone a San Marco Evangelista.

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