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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Maddaloni

Pasta, caffè e 'pere e musso': così i pusher dei Belforte chiamano la droga

Il linguaggio criptico nelle intercettazioni per indicare gli stupefacenti

Un linguaggio criptico, usato per sviare il lavoro degli inquirenti. E' quello che utilizzano per indicare la droga i 19 arrestati a Maddaloni nell'ambito dell'inchiesta della Dda, coordinata dal pubblico ministero Landolfi, sulle piazze di spaccio targate Belforte.

Dalle intercettazioni telefoniche emerge come in alcuni casi si faccia riferimento esplicito a forniture ed acquisti di droga. Si parla infatti di pagamenti, di numeri per indicare i grammi, di qualità della sostanza, di taglio con altre sostanze e così via. In altri casi, però, il linguaggio diventa criptico per gli investigatori all'ascolto ma assolutamente chiaro per i protagonisti arrestati che, pur non accordandosi tra loro, utilizzano un codice che il gip Anna Laura Alfano ha definito come "stabile".

Dalle pagine dell'ordinanza emerge come per indicare la sostanza stupefacente (marijuana, hashish, crack e cocaina) gli indagati parlino di "pere o musso - "il limone per il musso" - caffè, prodotto, gelati, pasta - "cala la pasta" - sigarette, scarpe, maglie. Parole che per il giudice non hanno "alcuna attinenza col contesto della conversazione", considerata poco credibile il prendere "tre caffè" o l'acquisto di gelati da un ragazzo che non faceva, e non ha mai fatto, il barista.

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