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Cronaca

Spaccio di droga nel bar, chieste 9 condanne

Il pm ha invocato 40 anni di carcere per gli imputati che hanno scelto l'abbreviato. Altri 6 rischiano il processo

Sono 9 le richieste di condanna formulate dal pm Luigi Landolfi al termine della sua requisitoria per l'inchiesta sulla droga sull'asse Caivano-Caserta e venduta anche in un bar

Le richieste di condanna

E' quanto accaduto nel corso dell'udienza preliminare celebrata dinanzi al gup del tribunale di Napoli a carico di 15 persone, 9 delle quali hanno optato per il rito abbreviato. Il pubblico ministero della Dda ha invocato 3 anni e 6 mesi per Antonio Capitelli, 40 anni di Santa Maria Capua Vetere; 4 anni per Giovanni Cestrone, 26 anni di San Prisco; 3 anni e 6 mesi per Paolo Crisci, 33 anni di Santa Maria Capua Vetere; 3 anni e 6 mesi per Adriana Esposito, 21 anni di Frattamaggiore; 10 anni per Antonio Esposito, 28 anni di Caivano; 12 anni per Stefano Esposito, 30 anni di Caserta; 15 anni per Nicola Fiano, 30 anni di Casagiove; 15 anni per Pietro Martucci, 33 anni di Curti; 3 anni e 6 mesi per Vincenzo Pinto, 33 anni di Caserta.

In 6 rischiano il processo

Il processo riprenderà ad inizio marzo quando sono in programma le discussioni dei difensori. La sentenza è prevista per la fine dello stesso mese quando si decideranno le sorti anche degli altri 6 imputati che procederanno con l'ordinario. Si tratta di Rosanna Coppola, 35 anni di Giugliano; Francesco D'Angelo, 25 anni di Caserta; Morris Dattolo, 27 anni di Curti; Andrea Modesto, 38 anni di Santa Maria Capua Vetere; Antonio Paone, 33 anni di Mugnano di Napoli; Rosanna Vasapollo, 26 anni di Napoli. Nel collegio difensivo sono impegnati, fra gli altri, gli avvocati Nello Sgambato, Carmine D'Onofrio, Michele Di Fraia, Massimo Garofalo, Angelo Raucci, Giuseppe Stellato, Mauro Iodice, Davide Farina, Nicola Russo e Fioravante De Rosa.

Le accuse

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti lo stupefacente veniva fornito dal gruppo Vasapollo, articolazione del clan Sautto Ciccarelli di Caivano, attraverso Antonio e Stefano Esposito e veniva poi venduto nelle piazze di spaccio tra Caserta e Casagiove gestite da Nicola Fiano e Pietro Martucci, ritenuti a capo del sodalizio dedito allo spaccio di droga. Tra i luoghi dove la droga, hashish e cocaina, veniva spacciata c'era anche un bar che per un periodo è stato gestito dallo stesso Fiano.

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