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Cronaca Cesa

Spaccio di cocaina, 33enne torna a casa

Il Riesame dispone gli arresti domiciliari per Gennaro Di Maio. Pochi giorni prima anche la moglie era stata scarcerata

Dopo la moglie anche il marito esce dal carcere. E' quanto ha disposto il tribunale del Riesame di Napoli che ha disposto la sostituzione della misura cautelare in cella con quella meno afflittiva dei domiciliari per Gennaro Di Maio, di 33 anni, coinvolto nella maxi inchiesta sulle piazze di spaccio, gestite dalla famiglia Milone, operative tra Marcianise, Orta di Atella, Cesa e Sant'Arpino.

I giudici partenopei hanno accolto le tesi del difensore, l'avvocato Luigi Marrandino. Solo qualche giorno prima il gip del tribunale di Napoli aveva disposto la stessa misura per la moglie, Cristina Marino, nipote, tra l'altro di Michele Milone, ritenuto dagli inquirenti della Dda a capo del gruppo dello spaccio.

Secondo quanto emerso dal lavoro degli investigatori dell'Antimafia, gli indagati avrebbero gestito una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Importante nel gruppo anche il ruolo delle donne, che custodivano la droga ed erano pronte anche a venderla. La banda utilizzava appartamenti presi in affitto e che cambiavano con regolarità dopo qualche tempo, per non dare troppo nell’occhio. E non disdegnavano di portare la droga (cocaina, marijuana ed hashish) direttamente ai clienti, con un sistema di “consegna a domicilio” che aveva facilitato il loro mercato.

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