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Cronaca Trentola-Ducenta

Sospeso dopo l’indagine, Fabozzi torna a lavoro in Comune

Il 62enne fu coinvolto nella maxi inchiesta: è stato 'spostato' dall'ufficio tecnico all'ufficio Anagrafe

Torna al lavoro in Comune a Trentola Ducenta il dipendente Agostino Fabozzi, coinvolto nella maxi inchiesta dei carabinieri che portò, tra gli altri, all'arresto dell'ex sindaco Andrea Sagliocco. Per Fabozzi sono 'cadute' tutte le misure restrittive e quindi potrà ritornare a fare il proprio lavoro dopo mesi di divieto di dimora, dopo il blitz scattato più di un anno fa. Fabozzi però è stato anche 'spostato' d'ufficio perché se fino all'ultimo giorno di lavoro era impegnato all'ufficio tecnico, adesso si ritroverà a fare le carte d'identità visto che sarà impegnato all'ufficio anagrafe. 

Fabozzi era stato sospeso per 12 mesi nel luglio del 2019, ma il tribunale di Napoli Nord ha confermato la revoca delle misure cautelari interdittive e quindi il 62enne trentolese potrà ritornare in Municipio. 

Agostino Fabozzi dovrà comunque comparire dinanzi al giudice a fine settembre, visto che l'udienza, fissata a marzo, è stata rinviata a causa del Covid. Con lui anche l'ex sindaco Sagliocco e altre 18 persone che dovranno parlare dinanzi al gup Vera Iaselli del tribunale di Napoli Nord. E sono Giovanni Addario, 38 anni di San Prisco; Elena Bassolino, 52 anni di Sant'Anastasia; Aurelio Costanzo, 37 anni di Trentola Ducenta; Salvatore De Marco, 54 anni di San Marcellino; Mena Esposito, 53 anni di Trentola Ducenta; Alfredo Fabozzi, 47 anni di Aversa; Antonella Fabozzi, 45 anni di Aversa; Saverio Fabozzi, 68 anni di Trentola Ducenta; Mauro Felaco, 39 anni di Casaluce; Saverio Griffo, 45 anni di Trentola Ducenta; Luigi Letizia, 57 anni di Casal di Principe; Luigi Lorvenni, 52 anni di San Marcellino; Salvatore Mazzara, 47 anni di Trentola Ducenta; Giuseppe Melucci, 54 anni di Trentola Ducenta; Raffaele Ranucci, 58 anni di Trentola Ducenta; Tammaro Volpe, 45 anni di Parete; Nicola Zagaria, 34 anni di Trentola Ducenta. 

Gli indagati sono stati coinvolti nella maxi inchiesta dei carabinieri che aveva svelato una fitta rete di rapporti  illeciti tra esponenti politici, imprenditori e dipendenti del Comune che avrebbe permesso il rilascio di autorizzazioni e l'affidamento di lavori pubblici in violazione del codice degli appalti.

L'indagine aveva fatto luce su un sistema illecito della gestione degli affidamenti diretti attuato dal Comune di Trentola Ducenta col beneplacito di funzionari, impiegati e collaboratori tramite ostruzionismo amministrativo a carico di imprenditori locali che per evitare il blocco delle concessioni hanno ceduto alle richieste di assunzioni pilotate da parte degli indagati. Nel calderone dell'illegalità emersero scabrose situazioni riguardanti imprenditori locali che elargivano favori in cambio di autorizzazioni amministrative illecite.

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