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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Capodrise

Confisca al boss, mazzata confermata dalla Cassazione

“La ditta di Eremigio era del padre”. “Allungata” la sorveglianza speciale

Confisca confermata così come la sorveglianza speciale per altri due anni a carico di Vittorio Musone, 67 anni di Capodrise, boss del clan dei Belforte. La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso presentato e nei giorni scorsi sono state rese note anche le motivazioni.

Relativamente all’aggravamento della misura di prevenzione, gli ermellini scrivono che è stato “ampiamente motivato sugli ulteriori elementi, non noti all'epoca dell'emissione del decreto 26 del 1999 che avevano confermato accentuato il giudizio di pericolosità sociale criminale del Musone (irrevocabilità dell'accertamento di reati di porto e detenzione d'armi e di due omicidi, notifica di custodia cautelare in carcere per altri fatti omicidiari e per il delitto ex art.416 bis cod.pen., per cui interveniva condanna definitiva)”.

Sulla delicata questione della confisca, invece, non è andato a buon fine il tentativo del figlio di giustificare la “sproporzione della disponibilità” finanziaria con un’evasione fiscale “non documentata” (secondo i giudici) anche perché, sottolineano: “L’ipotesi accolta dal provvedimento impugnato è che la stessa società Arcadia Costruzioni fosse stata fittiziamente intestata a Eremigio Musone e in realtà appartenesse al padre che l'aveva costituita con risorse illecite. E' evidente quindi che i redditi non contabilizzati percepiti nel corso dell'attività dell'impresa e non dichiarati al fisco sono del tutto irrilevanti ai fini dell'accertamento delle modalità iniziali di costituzione della società”.

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