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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Felice a Cancello

Chiede soldi ad una vittima di stalking: poliziotto a processo

Il padre della giovane consegnò 250 euro per mandare avanti la pratica di ammonimento

Soldi in cambio per fare andare avanti una pratica. E' questo l'episodio alla base dell'accusa di concussione per la quale è stato disposto il rinvio a giudizio a carico di Nunzio Affinita, 61enne di San Felice a Cancello, poliziotto in servizio presso la divisione anticrimine della Questura di Caserta.

I fatti per cui il gup Enea ha disposto il rinvio a processo (che inizierà all'inizio di giugno dinanzi alla seconda sezione collegio C del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere) risalgono al 2014 quando in Questura si presentò una ragazza, F.T., vittima di atti persecutori da parte di F.C. Affinita all'epoca era addetto alla trattazione delle pratiche per i provvedimenti di ammonimento del Questore per cui chiese al padre della vittima, Danilo T., costituitosi parte civile con l'avvocato Gennaro Caracciolo, un prestito da 600 euro.

L'uomo, un ex carabiniere, accettò di dare 250 euro dando appuntamento al poliziotto presso un centro commerciale della zona di Caserta Sud. Qui, sotto le telecamere della videosorveglianza, prelevò al bancomat i contanti consegnadoli al poliziotto che lo avrebbe rassicurato, a somma ottenuta, del buon esito della pratica in quanto da lui seguita personalmente.

Affinita è anche accusato di abuso d'ufficio per aver percepito, in due circostanze diverse, poco meno di 50 euro complessivi per il pagamento marche da bollo da parte di due tifosi per la presentazione dell'istanza di revoca del Daspo (per la quale non è previsto tale pagamento). Infine è accusato di falso per aver attestato che un tifoso colpito da Daspo "ha sempre ottemperato agli obblighi imposti", circostanza poi verificatasi non vera.

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