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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Soldi per passare i concorsi nelle forze armate: 14 arresti

Dalla bustarella nell'ufficio del sindacato ricostruita la rete degli intermediari

C'erano anche un'agente della polizia penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere e un caporal maggiore dell'Esercito in servizio a Maddaloni nella rete degli intermediari di Errico Spena e Maurizio Russo, entrambi agenti della polizia penitenziaria, coinvolti in un'inchiesta sulla corruzione per passare agevolmente i concorsi nelle Forze Armate e nella stessa polizia penitenziaria.

Complessivamente sono state eseguite 14 misure cautelari, a seguito delle indagini svolte dal Nic della Penitenziaria. Le verifiche degli inquirenti hanno consentito di portare alla luce una trama di episodi corruttivi intessuta, tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021. Spena e Russo (già in stato di custodia cautelare in carcere, dallo scorso luglio, per vicende di analogo tenore per le quali è già stata esercitata l’azione penale), promettevano o effettivamente procuravano a partecipanti ai concorsi per il reclutamento in Corpi delle Forze Armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica Militare) e nella Polizia Penitenziaria, il superamento delle prove psico-attitudinali, a fronte della corresponsione di somme di danaro.

Nel caso considerato nel procedimento nel quale era stata già adottata misura cautelare, il Nic della Polizia Penitenziaria aveva proceduto all’arresto in flagranza di Spena e Russo, poiché sorpresi, all’interno degli uffici di organizzazione sindacale, nell’atto di ricevere la consegna di 8.000 euro. Da quell'episodio gli investigatori hanno preso le mosse raccogliendo elementi che domostrerebbero un'estesa ramificazione dei contatti corruttivi e delle complicità rilevanti per l’illecito condizionamento delle procedure concorsuali.

Nel frattempo le indagini sono andate avanti coinvolgendo, oltre a Spena e Russo, altri pubblici ufficiali: Aniello Aversano, assistente capo Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, Gennaro Fatone, vigile urbano del Comune di Caivano, e Giorgio Spina, caporal maggiore dell’Esercito in servizio presso la caserma di Maddaloni. Tutti risultano aver funto da intermediari dei rapporti corruttivi finalizzati all’indebito superamento delle prove concorsuali. Nei riguardi di Aversano, Fatone e Spina è stata adottata, in conformità alla richiesta dell’Ufficio, la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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