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Venerdì, 22 Settembre 2023
Cronaca

Smantellata la banda delle truffe agli anziani: messi a segno 21 colpi nel casertano

Arrestate 10 persone. Il sistema permetteva di guadagnare circa 30mila euro al giorno

Ventuno truffe messe a segno nella sola provincia di Caserta e precisamente nelle città di Ruviano, Castel di Sasso, Caiazzo, Pietramelara, Santa Maria a Vico, Maddaloni, Valle di Maddaloni, Portico di Caserta, Capodrise, Caserta, Marzano Appio, Carinola, Roccamonfina. La minaccia di una presunta denuncia con tanto di versamento allo sportello postale come salvezza o il pagamento urgente di una cartella esattoriale con il rischio del pignoramento erano gli escamotage più gettonati. Punto debole delle vittime l'adorato nipote ed ecco che la truffa veniva messa a segno. Sono questi i retroscena dell'inchiesta dei carabinieri della compagnia di Caserta coordinati dalla Procura sammaritana che ha portato all'arresto di 10 persone tutte napoletane a cui si contesta il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno di anziani oltre che singoli episodi di truffa consumata e tentata nei comuni della provincia di Caserta, Salerno, Frosinone, Foggia, Andria, Bari, Barletta.

La 'Centrale' con sede a Napoli era composta da Gabriele Francesco, dai figli Antonio e Gennaro e da Raffaele Lionello (indagato a piede libero) tutti quindi addetti alla Centrale con il compito di raccogliere informazioni sulle abitudini di vita delle possibili vittime, individuarne l'indirizzo preciso ed il recapito, contattarle telefonicamente e successivamente se l'approccio telefonico era positivo gli addetti alla Centrale davano direttive  e fornivano mezzi quali smartphone, SIM card, auto a noleggio in uso all'associazione, denaro per far sì che la fase esecutiva desse i suoi frutti.

Nello specifico Antonio e Gabriele Francescone si occupavano di organizzare materialmente le attività criminose della centrale oltre che ripartirsi tra gli associati i proventi illeciti, fare fronte alle spese legali in caso di arresto o deferimento dei sodali o a qualsivoglia problema che si verifica nel corso delle loro operazioni illecite. Gennaro Francescone si occupava del reperimento dei mezzi da fornire agli esecutori. Fornitura che veniva poi eseguita da Raffaele Lionello.

La Centrale durante tutte le fasi della truffa non perdeva poi il contatto telefonico con la vittima né con gli esecutori ai quali poi veniva chiesta una prova. Dopo ogni truffa messa a segno che fruttava loro un guadagno giornaliero di circa 30.000 euro gli esecutori dovevano stilare un registro della refurtiva e filmare la merce cosicché al loro rientro in Centrale la stessa poteva verificare la regolarità dei componenti del gruppo.

Le attività illecite hanno consentito che la banda di truffatori conseguisse un introito di 106.000 euro in contanti.

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