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Cronaca Maddaloni

Slot imposte nei bar, svolta per il figlio di Marciano

La Cassazione accoglie parzialmente il ricorso

Un’importante svolta per Francesco Marciano, uno dei figli di Vincenzo Marciano, considerato dagli inquirenti il ‘ras delle slot machine’ e finito agli arresti nei mesi scorsi in seguito ad una maxi inchiesta della Guardia di Finanza su Maddaloni. La Corte di Cassazione ha infatti accolto in parte il ricorso dell’avvocato di Francesco Marciano, attualmente detenuto in carcere, rispedendo gli atti al tribunale del Riesame per una nuova “verifica” della necessità della custodia cautelare dopo l’annullamento degli ermellini della tentata estorsione.

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“Gli elementi valorizzati dal Tribunale del riesame hanno condotto ad esprimere un giudizio manifestamente illogico. Le dichiarazioni del fratello della vittima (della estorsione, ndr), descrivono una condotta di sollecitazione da parte di Francesco Marciano collocata dopo un anno dall'apertura dell'esercizio commerciale del congiunto; la valenza di tale dato, rispetto alla contestazione che riguarda invece condotte estorsive realizzate nel periodo di tempo compreso tra il mese di giugno 2016 sino al mese di giugno 2017, è obiettivamente irrilevante, considerata la distanza di tempo intercorsa e senza l'indicazione di altri dati di fatto, o di natura logica, che consentano di attribuire a Francesco Marciano un contributo penalmente rilevante rispetto alla condotta estorsiva descritta nella contestazione provvisoria”. Diversa invece la decisione per l’altro fratello Davide Marciano, 25 anni di Maddaloni, per il quale la Cassazione respinge il ricorso.

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