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Cronaca Aversa / Piazza Municipio

Inchiesta The Queen, ecco lo 'sfogo integrale' del sindaco in aula

Enrico De Cristofaro: "La città è giusto che sappia la verità"

“E poi, e poi… sarebbe giusto il caso che qualche, che qualche, che qualcheduno pubblicasse, pubblicasse che il sottoscritto è uscito anche dal 416, sarebbe opportuno che qualcuno lo pubblicasse”. Per chi non era presente e conosce atti e documenti un congedo di qualche incallito galoppino. Invece sono le battute finali di un intervento del sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro a chiusura dello spento consiglio comunale di ieri mattina. Una voce emozionata, rotta dalla foga di chi ce l’ha con tutti coloro che si oppongono al modo di interpretare e vedere le cose del primo cittadino normanno. Un commiato intriso di odio è stato l’intervento finale del sindaco indagato per turbativa d’asta e corruzione. Eppure a dire il vero l’inizio prometteva bene: “Buongiorno, auguro a tutti un buon Natale, un sereno natale, un Felice Natale. Anche per me è una data particolarmente importante, Aversa non è parte lesa. Non lo dice più la maggioranza, non lo dice più la Giunta, ma lo dicono gli organi giudiziari”.

Ebbene dopo gli auguri per le feste natalizie, De Cristofaro continua l’intervento con una filippica tra l’autodifesa, chiaramente d’ufficio, e un attacco a chi ha osato convocarlo a Palazzo San Macuto: “per quanto mi riguarda non capisco perché sono stato convocato dalla Commissione Antimafia”. Ribadisce, tirando in ballo il comandante della polizia Municipale, il segretario comunale e il fido vicesindaco di aver “chiesto di non secretare i miei atti e quegli atti non vengono pubblicati”. Un chiaro riferimento al verbale della sua audizione dello scorso 14 novembre davanti ai commissari del III comitato delle infiltrazioni mafiose nelle istituzioni territoriali e negli enti locali. Fu lo stesso presidente del III comitato, il senatore pentastellato Michele Giarrusso a ribadire la necessaria secretazione di tutte le audizioni presso lo stesso comitato.

Ma trionfale appare il seguito del discorso davanti ai consiglieri comunali e a nessun cittadino: “Aversa non è parte lesa, è giusto che la Città lo sappia! Ci dispiace per quanti non potranno più esibirsi in istrionici balletti nei sacri luoghi della casa comune ma dovranno rifugiarsi in più consone balere. È stato fugato il trionfo dell’ignoranza, è bene che si sappia, uomini venuti dal Nord, che praticamente hanno portato allo scempio quella che può essere organizzazione di condizioni politiche nella nostra realtà territoriale vedendo gli ultimi risultati anche di quelli che sono stati palesati per la elezione del Presidente della Provincia”. Un attacco palese al commissario provinciale del Partito Democratico casertano, il senatore milanese Franco Mirabelli, che ha osato chiedere l’audizione in commissione antimafia di De Cristofaro.

Ma c’è di più: “riflettano i maldestri manipolatori della comunicazione per le dannose distorsioni delle coscienze di cui si rendono responsabili. Abbiamo evitato un inutile spreco di pubblico danaro con la costituzione di parte civile”. Oppositori politici e giornalisti non allineati, gli unici obiettivi del discorso del sindaco indagato. Enrico De Cristofaro, pensando forse di essere stato coinvolto in una favola per bambini, piuttosto che in un’inchiesta dell’Antimafia napoletana, cita a proposito l’estromissione del comune di Aversa quale parte offesa chiesta e ottenuta alla Prima sezione collegio B presieduta dal giudice Francesco Pellecchia. Leggendo l’ordinanza nel verbale dell’udienza del 28 novembre scorso, la corte scrive “che la persona, il soggetto in realtà realmente danneggiato debba individuarsi nella società A.Di.S.U. e non nel Comune di Aversa”. Nel processo 7541/17 meglio conosciuto come La Regina, il De Cristofaro non è parte del procedimento. La prima sezione collegio B, contraddicendo la Procura, che aveva individuato il Comune di Aversa parte offesa nell’inchiesta The Queen, ha ritenuto “correttamente condividendo le argomentazioni dei difensori che hanno prospettato in memoria depositata nell’interesse dell’imputato De Cristofaro Domenico”. Nei giorni scorsi è stato notificato a 63 indagati l’avviso di chiusura delle indagini. È stato notificato anche al sindaco Enrico De Cristofaro, che, a dire il vero, è tutt’ora indagato per corruzione e turbativa d’asta relativa all’appalto della Casa dello Studente. 

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